È un annuncio di lavoro piuttosto insolito, quello appena pubblicato dalla Nasa. L’impiego durerà soltanto un anno, ma con ogni probabilità sarà un’esperienza indimenticabile – nel bene e nel male. Già, perché i candidati selezionati si ritroveranno chiusi per 365 giorni in una struttura grande poco più di 150 metri quadri chiamata Mars Dune Alpha, che riprodurrà nel modo più fedele possibile l’ambiente di Marte. L’annuncio dell’agenzia statunitense dunque punta a reclutare vere e proprie cavie marziane, per studiarne la resa fisica e psicologica in vista delle missioni verso il pianeta rosso.

Ma attenzione: quello che potrebbe sembrare un sofisticato Truman Show spaziale, con i partecipanti sigillati in un ambiente simulato e osservati costantemente, in realtà è in tutto e per tutto un addestramento da astronauta – anche se particolarmente lungo. Infatti, specifica l’agenzia statunitense, i candidati dovranno avere tutti i requisiti standard richiesti agli aspiranti astronauti. Ovvero un’età compresa tra i 30 e i 55 anni, un buono stato di salute, un inglese fluente, un master in materie STEM, almeno due anni di esperienza sempre in ambito STEM o, in alternativa, almeno mille ore di volo se si possiede la licenza da pilota. Infine saranno ammessi soltanto cittadini statunitensi o residenti permanenti.

Mars Dune Alpha, che si trova al Johnson Space Center della Nasa in Texas, è una struttura realizzata con la stampa 3D dall’azienda Icon in collaborazione con il gruppo Big-Bjarke Ingels. Questo habitat marziano artificiale ospiterà 3 equipaggi composti da 4 persone ciascuno, che verranno sottoposti a tutte le sfide di una missione sul pianeta rosso, compresi i limiti delle risorse, i ritardi nelle comunicazioni e altri fattori di stress ambientale. Inoltre gli aspiranti marziani dovranno cimentarsi con guasti alle attrezzature e altri potenziali scenari di emergenza, e sperimenteranno passeggiate spaziali simulate.

Il tutto mentre un team di esperti della Nasa valuta gli effetti fisici e psicologici di questa particolarissima esperienza di isolamento, nell’ambito del programma Chapea – da ‘Crew Health and Performance Exploration Analog’. Una serie di missioni che, nella visione dell’agenzia statunitense, dovrebbero fare da preludio al programma Artemis, che vedrà lo sbarco del prossimo uomo e della prima donna sulla Luna proprio in vista della prima missione su Marte.

In realtà, non è la prima volta che il nostro pianeta diventa teatro di simulazioni per imprese su altri mondi. Il precedente più noto risale al 2018 con la missione internazionale Amadee-18, lanciata dal Forum spaziale austriaco: un equipaggio si è insediato nel deserto dell’Oman, dove per alcune settimane ha simulato una missione marziana. Lo studio, a cui ha partecipato anche l’Agenzia spaziale italiana, ha coinvolto 5 ricercatori che hanno realizzato 15 esperimenti per testare strumenti e procedure in vista della futura esplorazione di Marte. A sfamare i ‘marziani terrestri’ in quel caso è stato HortExtreme, un orto ipertecnologico tutto italiano realizzato da Enea, Asi e Università degli Studi di Milano.

Anche nel caso della simulazione marziana targata Nasa – che sarà ben più lunga di Amadee-18 – il fattore alimentazione sarà cruciale. Nel progettare Mars Dune Alpha, Icon ha previsto due diverse aree di coltivazione spaziale, che serviranno appunto a integrare la dieta dell’equipaggio. Uno scenario più che realistico nelle future missioni marziane: dal momento che non sarà possibile portare da Terra tutte le risorse necessarie, andrà immaginato un sistema di produzione a ‘Km 0’ anche su Marte.

Il bando per partecipare alla prima simulazione marziana è aperto dal 6 agosto al 17 settembre, e il primo equipaggio dovrebbe occupare la Mars Dune Alpha nell’autunno del 2022. Le due missioni successive sono invece previste rispettivamente nel 2024 e nel 2025. Per allora, sapremo molto di più su cosa aspettarci durante una missione marziana, e l’essere umano potrebbe essere un po’ più vicino a sperimentare la vita sul pianeta rosso anche nella realtà.

 

Immagine in apertura: Render di Mars Dune Alpha (Crediti: Icon)