Sono 168 i cuccioli di topo nati da spermatozoi esposti per sei anni a radiazioni cosmiche a bordo della Iss. La culla spaziale, ospitata a bordo della Stazione spaziale internazionale, ha così dimostrato che un campione di sperma liofilizzato di topo non ha subito effetti collaterali da esposizione alle radiazioni.

L’esperimento, eseguito dal gruppo dell’Università giapponese di Yamanash guidato da Teruhiko Wakayama, è stato pubblicato sulla rivista Science Advances lo scorso 11 giugno.

Il gruppo di scienziati è partito dal concetto che la radiazione spaziale comprende varie particelle energetiche, tra cui il vento solare, i raggi cosmici solari e i raggi cosmici galattici, che non possono essere riprodotti al suolo. Il team ha quindi cercato di verificare come le radiazioni, che possono indurre direttamente o indirettamente danni al Dna, influissero su sperma liofilizzato di topo – il cosiddetto sperma FD.

Questo tipo di sperma non contiene acqua all’interno del citoplasma o del nucleo – una caratteristica che lo rende particolarmente adatto a tollerare le radiazioni. Gli scienziati ipotizzano che lo sperma FD possa essere conservato in condizioni di microgravità per oltre 200 anni.

L’esperimento è cominciato nel 2013, quando sulla Stazione spaziale sono state trasportate 48 ampolle che contenevano gli spermatozoi liofilizzati di 12 topi. Una prima serie di ampolle è stata riportata a Terra dopo 9 mesi, una seconda dopo 2 anni e 9 mesi e l’ultima dopo ben 6 anni. Una volta riportati a Terra, gli spermatozoi sono stati ‘reidratati’ in laboratorio e usati per fecondare degli ovuli. I risultati ottenuti nella prima sessione avevano dato ottimi risultati, nonostante gli spermatozoi avessero accumulato danni nel Dna a seguito delle radiazioni.

Ora lo stesso può dirsi per i campioni rimasti sulla Iss per 6 anni. Utilizzati per le fecondazioni, hanno dato vita a una prole sana, con lo stesso tasso di natalità dei topi ‘non spaziali’ e con la stessa proporzione tra maschi e femmine.

Anche se lo spazio profondo interplanetario è popolato da radiazioni di particelle densamente ionizzanti che possono causare più danni al Dna delle cellule rispetto a quanto avviene sulla Iss, i ricercatori pensano che questa ricerca possa comunque essere molto utile rispetto ai futuri viaggi spaziali di lunga durata.

Nel prossimo futuro, la Nasa costruirà un Lunar Orbital Platform-Gateway, una stazione che orbiterà intorno alla Luna e fornirà una piattaforma di cooperazione internazionale per esperimenti scientifici. Non è prevista una presenza prolungata di astronauti sul Gateway. Ma, secondo gli scienziati, lo sperma FD potrà essere ugualmente utilizzato per esperimenti di riproduzione di mammiferi in orbita cislunare, perché può essere conservato a temperatura ambiente per un lungo periodo di tempo senza necessità di intervento da parte degli astronauti.

 

In apertura crediti immagine:Università giapponese di Yamanash.