Non corriamo un reale pericolo di essere colpiti da asteroidi o oggetti cosmici di diversa natura, ma la scienza studia metodi a protezione della Terra perché “prevenire è meglio che curare”. Con il progetto Pulverize It, o PI, finalizzato a mitigare i rischi da impatto asteroidale a difesa della Terra, il professore di fisica alla UC Santa Barbara Philip Lubin insieme al co-ricercatore Alexander Cohen propongono un metodo per affrontare i pericolosi detriti spaziali extraterrestri.

PI è il dispiegamento di una serie di aste penetranti, possibilmente riempite di esplosivo, posizionate lungo il percorso dell’asteroide per “tagliare a pezzi” l’oggetto minaccioso. Le aste – di circa 10-30 cm di diametro e lunghe da 2 a 3 metri – frammentano l’asteroide o il nucleo della cometa penetrando l’oggetto mentre si schianta contro di loro a velocità estrema.

Invece di deviare l’oggetto, la strategia è quella di lasciare che la Terra subisca il colpo, hanno detto i ricercatori, ma solo dopo aver frantumato l’asteroide in pezzi più piccoli e lasciare che i frammenti entrino nell’atmosfera terrestre. L’atmosfera può quindi assorbire l’energia e vaporizzare ulteriormente i pezzi delle dimensioni di una casa in piccoli detriti che non colpiscono il suolo.

«La particolarità di questo metodo è che puoi avere tempi di risposta incredibilmente brevi», afferma Lubin.

Altre tecniche, come i metodi di deviazione degli asteroidi, hanno il problema di essere fortemente limitate nei loro tempi di risposta. In altre parole, si affidano a una tecnica per deviare completamente la minaccia molto prima che l’asteroide si avvicini alla Terra, spiega il professore di Santa Barbara.

Il metodo PI “slice and dice” intercetta asteroidi o comete mentre si avvicinano alla Terra e potrebbe essere dispiegato da veicoli di lancio che già esistono oggi, come Falcon 9 di SpaceX e SLS della NASA, per obiettivi più grandi.

Il progetto è stato oggetto di un articolo pubblicato su Scientific American.

In apertura un diagramma di “Pulverize It!” proposto dagli autori sistema di difesa planetaria. Gli “intercettori” lanciati da razzi (a sinistra ) si dispiegano davanti a un asteroide in arrivo (a destra ), rompendolo in frammenti più piccoli che poi si disintegrano e bruciano nell’atmosfera superiore della Terra (in basso ). Credito: Alexander N. Cohen (UCSB), Peter Cohen