Anche la Luna ha la sua ‘carta dei sentieri’: è quella realizzata da un gruppo di giovani ricercatori, coordinati dal Lunar and Planetary Institute di Houston, un’istituzione scientifica supportata dallo Science Mission Directorate della Nasa. Il loro lavoro è stato pubblicato su The Planetary Science Journal (articolo: “Human-assisted Sample Return Mission at the Schrödinger Basin, Lunar Far Side, Using a New Geologic Map and Rover Traverses”).
La mappa, che include tre percorsi per futuri rover, fornisce nuovi dettagli su un’area di particolare rilievo scientifico del polo sud lunare: il bacino Schrödinger, che deve il suo nome al fisico austriaco Erwin Schrödinger, premio Nobel per la Fisica nel 1933.
Tale area è inclusa nel vasto bacino Polo Sud-Aitken, il più antico e profondo cratere da impatto, situato sul versante nascosto della Luna; questa cavità ha un diametro pari a circa 2500 chilometri e una profondità di 13 chilometri.
Schrödinger, invece, è piuttosto recente e presenta svariate strutture crostali e tipi di roccia che possono dare un importante contributo nel migliorare la conoscenza della storia della Luna: infatti, è probabile che tali formazioni siano affiorate dagli strati più profondi della crosta lunare quando il bacino si è formato, anch’esso in seguito ad un impatto.
Molte di queste rocce, quindi, sarebbero state esposte in lunghi affioramenti che si estendono per molti chilometri e costituiscono il cosiddetto ‘peak ring’ di Schrödinger; si tratta di una struttura ad anello, in rilievo, emersa quando si è prodotto il cratere. Secondo gli studiosi, il materiale compreso all’interno dell’anello ha un alto potenziale scientifico per comprendere la litologia della zona. I sentieri per i rover sono stati ideati proprio per percorrere lo Schrödinger in lungo e in largo a caccia di preziosi campioni di roccia.