Ha appena festeggiato 31 anni di attività nello spazio, ma continua a ‘stare sul pezzo’ e a rendere disponibili alla comunità scientifica e al grande pubblico degli appassionati le sue straordinarie immagini: l’infaticabile Hubble, questa volta, ha fotografato una nebulosa planetaria la cui forma ricorda quella di una collana, tanto che è stata ‘battezzata’ con il nome di Nebulosa Collana (Necklace Nebula).
La nebulosa, nota anche come Pn G054.2-03.4 e Iras 19417+1701, si trova nella costellazione settentrionale della Freccia, ad una distanza di 15mila anni luce dalla Terra, ed ha un’ampiezza pari a 2 anni luce.
La sua scoperta è piuttosto recente: risale, infatti, al 2005 ed è stata effettuata con il telescopio Int-Isaac Newton (Isole Canarie), nell’ambito della mappatura astronomica Iphas (Int Photometric H–Alpha Survey), dedicata al piano settentrionale della Via Lattea.
Analizzando i dati, gli astronomi hanno riscontrato che a produrre la ‘collana’ sono state due stelle, simili al Sole e orbitanti strettamente fra loro. Circa 10mila anni fa, con l’aumentare dell’età, una di esse si è gonfiata tanto da ‘inghiottire’ la sua compagna più piccola e creare una condizione che gli studiosi definiscono ‘involucro comune’ (common envelope).
L’astro più piccolo ha comunque proseguito ad orbitare all’interno dell’altro: ciò ha prodotto un aumento nel tasso di rotazione del compagno più grande e gonfio, fino a quando ampie parti di esso non hanno iniziato a ruotare verso l’esterno, nello spazio.
Il materiale ‘in fuga’, quindi, ha dato origine alla forma particolare della nebulosa, in cui spiccano densi e scintillanti cumuli di gas, la cui disposizione effettivamente ricorda i grani di una collana. Le due stelle, in ogni caso, sono rimaste insieme e così vicine tra loro da apparire come un punto luminoso e solitario nel ‘cuore’ della nebulosa; esse continuano ad orbitarsi a vicenda, completando il percorso in poco più di un giorno.
L’immagine in alto è il frutto di un collage di singoli scatti, realizzati da Hubble nel visibile e nel vicino infrarosso con la fotocamera Wfc3.