Il suo aspetto frastagliato le è valso il suggestivo soprannome di ‘Scogliere Cosmiche’ (Cosmic Cliffs) ed è da lungo tempo al centro dell’attenzione degli astronomi che la ritengono un’effervescente nursery stellare: si tratta di una regione di Ngc 3324, un ammasso aperto situato nella costellazione meridionale della Carena.
Nello specifico, le Scogliere si trovano al confine di una vasta cavità gassosa e sono state tra i primi soggetti fotografati dal telescopio Webb. Gli studiosi hanno analizzato a fondo la foto di quest’area, evidenziando nuovi dettagli che il telescopio Nasa-Esa-Csa è riuscito a cogliere superando l’ostacolo delle polveri; la regione, infatti, era stata osservata anche da Hubble, ma nella lunghezza d’onda del visibile parecchi particolari erano rimasti nascosti. Il nuovo identikit delle Scogliere è al centro di uno studio di Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (articolo: “Deep diving off the ‘Cosmic Cliffs’: previously hidden outflows in Ngc 3324 revealed by Jwst”); l’indagine è stata coordinata dal Dipartimento di Fisica e Astronomia della Rice University di Houston.
La capacità del Webb di ‘vedere’ nell’infrarosso ad alta risoluzione ha permesso agli studiosi di individuare numerosi getti energetici, rivelati dall’idrogeno molecolare e provenienti da stelle molto giovani; le strutture osservate dal telescopio sono molto varie e spaziano da piccole ‘fontane’ a colossi che si estendono per molti anni luce. L’idrogeno molecolare è un ingrediente fondamentale per la creazione di nuove stelle e un ottimo tracciante dei loro ‘primi passi’. I baby astri raccolgono materiale dal gas e dalle polveri nei loro dintorni e spesso ne respingono una parte dalle loro regioni polari sotto forma di getti; questi ultimi si comportano come degli spazzaneve, facendosi largo nell’ambiente circostante. Nelle osservazioni del Webb si nota appunto l’idrogeno molecolare che viene spazzato via ed ‘eccitato’ da questi getti.
La disponibilità di questi dettagli – secondo gli autori del saggio – è molto importante perché permette di inquadrare le prime fasi del processo di formazione stellare che sono piuttosto difficili da cogliere e soggetti a numerose variabili.
In alto: le Scogliere Cosmiche e i dettagli dei getti e dell’idrogeno molecolare (Crediti: Nasa, Esa, Csa, e StScI. Processamento immagine: J. DePasquale, StScI).