Hanno temperature di superficie che oscillano tra 2400 e 3700 K (oltre 2000 gradi più fredde del Sole), la loro massa è compresa tra 0,08 e 0,45 masse solari e sono diventate un obiettivo privilegiato per la ‘caccia’ agli esopianeti: sono le stelle nane rosse, come GJ740 nel cui sistema è stata recentemente individuata una super Terra.
La scoperta è stata illustrata nell’articolo “A super-Earth on a close-in orbit around the M1V star GJ 740”, pubblicato su Astronomy & Astrophysics; lo studio, coordinato dall’Istituto di Astrofisica delle Canarie, è stato condotto da un gruppo internazionale di scienziati, tra cui anche rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Osservatori di Catania, Padova e Palermo).
Stelle ‘fredde’ come GJ740 sono ritenute rilevanti dagli astronomi non solo perché molto diffuse nella Via Lattea, ma anche perché il rapporto esistente tra le loro masse e dimensioni e quelle dei loro pianeti rende agevole l’individuazione di questi corpi celesti, utilizzando il metodo della velocità radiale. Questo sistema di indagine si basa sulla rilevazione – tramite osservazioni spettroscopiche – di piccole variazioni nella velocità di una stella, dovute all’attrazione gravitazionale di un pianeta che le orbita intorno. Dal 1998 sino ad oggi, sono stati ‘stanati’ ben 116 esopianeti con questa metodologia, che, però, presenta un problema: l’intensa attività magnetica delle nane rosse può generare dei segnali spettroscopici simili a quelli prodotti dalla presenza di un esopianeta.
Lo studio di Astronomy & Astrophysics fa parte del progetto Hades (Harps-n red Dwarf Exoplanet Survey), che si basa su rilevazioni effettuate con lo strumento Harps-N (uno spettrografo), installato sul Telescopio Nazionale Galileo dell’Osservatorio di Roque de los Muchachos. Il gruppo di lavoro ha utilizzato i dati di Harps-N, combinandoli con altri, raccolti dagli spettrografi Carmenes dell’Osservatorio di Calar Alto e Harps dell’Osservatorio La Silla dell’Eso.
Nello specifico, la stella GJ740 si trova ad una distanza di circa 36 anni luce. L’esopianeta appena scoperto, classificato come super Terra, ha una massa pari a 3 volte quella della Terra e orbita intorno al suo astro in un periodo di 2,4 giorni; si tratta del corpo celeste con il secondo periodo orbitale più breve mai individuato intorno ad una nana rossa.
Gli studiosi, indagando ulteriormente i dati, hanno teorizzato la presenza di un altro pianeta, che potrebbe avere una massa simile a quella di Saturno e un periodo orbitale molto più lungo, circa 9 anni; si tratta, però, di un’ipotesi perché il segnale della velocità radiale che è stato colto dagli strumenti potrebbe anche essere dovuto al ciclo magnetico della stella, anziché alla presenza effettiva di un pianeta. Secondo gli autori dello studio, un sistema come quello di GJ740 potrà, in futuro, essere proficuamente approfondito da telescopi dotati di un diametro più ampio.