Hubble vede doppio. Nessun segno di cedimento dopo oltre 30 anni di onorato servizio, tutt’altro: il campione dell’osservazione spaziale targato Nasa è riuscito ancora una volta a stupire. E infatti la sua ‘vista sdoppiata’ in questo caso ha permesso di scovare una coppia di quasar talmente vicini l’uno all’altro da sembrare un unico oggetto. Così avevano suggerito ad esempio i dati di Gaia dell’Esa, prima sonda a individuare questa strana sorgente luminosa. Hubble, il cui sguardo permette di spingersi nell’universo più distante, ha svelato che invece le fonti di luce erano due.
I quasar sono nuclei galattici attivi estremamente luminosi e di solito molto lontani dal nostro pianeta. Nel caso dei due oggetti appena scovati da Hubble, parliamo di una distanza di 10 miliardi di anni luce – e quindi osservarli è come fare un salto di 10 miliardi di anni nella storia del cosmo.
Secondo gli scienziati, la vicinanza dei due quasar è dovuta al loro risiedere nei nuclei di due galassie in fusione. Il che rende questa scoperta ancora più affascinante.
Come si vede nell’animazione, durante l’imminente scontro tra galassie la coppia di quasar emette luce, che a sua volta va ad alimentare i rispettivi buchi neri. Si tratta di un fenomeno fondamentale nel determinare i meccanismi di formazione galattica: ecco perché, ancora una volta, Hubble ha permesso di scoprire un nuovo tassello dell’evoluzione del nostro universo.