La Nasa ha reso note le cause della mancata accensione prolungata dei motori dello Space Launch System. Secondo una nota diffusa dall’agenzia, il sistema idraulico del motore numero due ha superato i limiti di prova che erano stati stabiliti e di conseguenza il computer di volo ha interrotto il test. La prova – che prevedeva l’accensione dei 4 motori per un totale di otto minuti  si è svolta lo scorso 16 gennaio presso lo Stennis Center della Nasa, in Mississippi. 

In aggiunta, alcuni funzionari della Nasa hanno affermato che il livello del serbatoio idraulico e la pressione idraulica nell’unità di potenza ausiliaria Core Stage (Capu) del motore numero 2 sono scesi al di sotto dei limiti per un brevissimo periodo, innescando l’interruzione della prova. 

I parametri utilizzati per il test Green Run erano intenzionalmente conservativi, proprio per garantire la sicurezza durante il test.  Nello specifico, i funzionari della Nasa avevano affermato che avrebbero adottato un approccio cauto, poiché l’hardware testato è destinato al primo lancio di  Sls con la missione Artemis 1. La serie di test Green Run ha preso il via il 20 gennaio 2020, quando il core stage dell’Sls è stato consegnato allo Stannis Center della Nasa. Da allora, la Nasa ha completato otto prove, prima dello stop dovuto alla pandemia a marzo dello scorso anno.

«Dobbiamo ricordare che il razzo che abbiamo appena testato è quello che lancerà  la capsula Orion intorno alla Luna – ha detto l’amministratore della NASA Jim Bridenstine – Per questo motivo dobbiamo procedere con cautela».

La Nasa non ha ancora deciso se effettuare un secondo hot fire test. I tecnici dell’agenzia hanno intenzione di rivedere i dati raccolti il 16 gennaio, prima di decidere se procedere con un’altra prova. Un fattore cruciale è rappresentato dalla durata nominale dello stadio principale, progettato per eseguire fino a 9 test. Finora la Nasa lo ha utilizzato due volte e per questo motivo la decisione di eseguire un terzo test deve essere ben ponderata. «L’analisi dei dati ci guiderà – conclude John Honeycutt, program manager di Sls – e ci darà tutte le informazioni utili per capire se procedere con un ulteriore hot test sui motori».