A BORDO DELLA ISS/Installata a bordo della Iss, la serra è in grado di adattare le sue molteplici funzioni alle singole esigenze di ogni pianta

Fulvia Croci 12 aprile 2018

Una serra ipertecnologica a bordo della Iss. Stiamo parlando di Advanced Plant Habitat (Aph), uno spazio progettato per testare le condizioni di crescita preferite dalle piante. Grande quanto un mini-frigo, la serra consentirà la coltivazione di una vasta gamma di colture, tra cui l’Arabidopsis, spesso utilizzata come organismo ‘modello’ per gli studi di biologia vegetale. I suoi sofisticati sistemi di monitoraggio dell’ambiente, regolano la temperatura, l’ossigeno e il livello di anidride carbonica a seconda dei bisogni delle piante. Il sistema, inoltre, è in gran parte autonomo anche se l’equipaggio aggiunge acqua e sostituisce i depuratori.

Tutto l’insieme viene controllato da un computer a terra, che si interfaccia direttamente con la serra per trasmettere le istruzioni. La gravità è uno dei principali segnali che guidano la crescita delle piante e, nello specifico caso della Iss, la microgravità sopprime il ruolo di quest’ultima e consente ai ricercatori di capire quali altri stimoli prendono il sopravvento.

L’Aph è dotato di un sistema avanzato di led rossi, verdi e blu utilizzato anche durante l’esperimento Veggie. Espandendo lo spettro della luce, gli scienziati possono studiare diversi tipi di piante e adattare la luce alle loro rispettive esigenze. L’obiettivo finale è far crescere intere generazioni di piante da un seme portato dalla Terra, una risorsa fondamentale per gli astronauti impegnati in missioni di lungo periodo nello spazio.