Grazie alle osservazioni del Very Large Telescope, in Cile, un team internazionale, di cui fanno parte ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha scoperto che la composizione di un asteroide troiano di Marte, noto come (101429) 1998 VF31, è molto simile a quella della Luna.

Secondo gli esperti, l’asteroide potrebbe essere un antico frammento di detriti, risalente ai giganteschi impatti che hanno dato origine alla Luna e agli altri pianeti rocciosi del nostro Sistema solare, come Marte e la Terra.

I Troiani sono una classe di asteroidi che condivide la stessa orbita di un pianeta maggiore o di un altro satellite, senza mai collidere con esso perché rimangono intrappolati all’interno di ‘paradisi gravitazionali sicuri’, cioè orbitano attorno ai punti di Lagrange L4 e L5 situati 60° davanti e dietro il corpo celeste più grande. Questi oggetti sono di grande interesse per gli scienziati in quanto rappresentano delle vere e proprie reliquie planetarie e potrebbero far luce sui processi di formazione ed evoluzione dei pianeti rocciosi del Sistema Solare primitivo. La maggioranza di questi corpi orbita lungo l’orbita del pianeta gigante Giove.  Più vicino al Sole, invece, sono stati scoperti solo una manciata di Troiani di Marte.

Le osservazioni iniziali, condotte con lo spettrometro X-Shooter montato sul Vlt , avevano suggerito che la composizione dell’asteroide era simile a una classe comune di meteoriti chiamata condriti ordinarie. Tuttavia, le nuove misurazioni, combinate con i dati precedentemente ottenuti con l’Infrared Telescope Facility della Nasa alle Hawaii, hanno mostrato che lo spettro non corrispondeva perfettamente a nessun tipo particolare di meteorite o asteroide classificato. Il team ha quindi ampliato la ricerca, includendo spettri di altre superfici.

Con grande sorpresa, i ricercatori hanno scoperto che la migliore corrispondenza spettrale non era con altri piccoli oggetti ma con il nostro vicino più prossimo, la Luna.

E allora, da dove proviene un oggetto così insolito?

Una possibile risposta è che (101429) 1998 VF31 sia solo un altro asteroide, simile ai normali meteoriti condriti, che ha acquistato il suo aspetto simile alla Luna attraverso eoni di esposizione alla radiazione solare, un processo chiamato space weathering.

In alternativa, l’asteroide potrebbe ‘assomigliare’ al nostro satellite proprio perché proviene da esso.

«Il sistema solare primitivo era molto diverso dal luogo che vediamo oggi”, ha spiegato Apostolos Christou, astronomo e autore principale dell’articolo. “Lo spazio tra i pianeti appena formati era pieno di detriti e le collisioni erano all’ordine del giorno. Grandi asteroidi— che noi chiamiamo planetesimi – colpivano costantemente la Luna e gli altri pianeti. Un frammento di una simile collisione avrebbe potuto raggiungere l’orbita di Marte quando il pianeta si stava ancora formando ed era intrappolato nelle sue nuvole troiane».

Un terzo scenario circa la provenienza di questo oggetto è che esso possa essere stato originato da Marte stesso.

«La forma dello spettro 101429 ci dice che è ricco di pirosseno, un minerale che si trova nello strato esterno o nella crosta di corpi di dimensioni planetarie. Marte, come la Luna e la Terra, è stato colpito da numerosi impatti all’inizio della sua storia, uno di questi era responsabile del gigantesco bacino Borealis, un cratere largo quanto il pianeta stesso», conclude Christou. «Un impatto così colossale avrebbe potuto facilmente inviare 101429 in viaggio verso il punto lagrangiano L5 del pianeta».

Lo studio è stato pubblicato su Icarus.