Un evento raro avvenuto 3,8 miliardi di anni dopo il Big Bang, quello che un team di astrofisici dell’Università Northwestern è riuscito a rilevare: si tratta un lampo gamma corto (sGrb, Short Gamma Ray Burst), posto a dieci miliardi di anni luce di distanza.

L’evento, noto come, Grb 181123B, è il secondo sGbr confermato e il più distante mai rilevato con un afterglow ottico.

I lampi gamma sono tra le esplosioni più energetiche e luminose dell’Universo ma difficili da cogliere, poiché molto veloci e deboli, date l’enorme distanza alla quale si verificano.

La loro origine si pensa  possa derivare dalla fusione di due stelle di neutroni. Essi si dividono in due categorie: i lampi lunghi, con durate temporali superiori a due secondi, e i lampi corti, meno di due secondi. 

La luce ottica derivata dall’esplosione (afterglow) può durare alcune ore prima di svanire e questo offre agli scienziati un margine più ampio per osservare questi eventi.

«Abbiamo eseguito una sorta di “indagine forense” con i telescopi per capire il suo ambiente locale, perché l’aspetto della sua galassia ospite può dirci molto sulla fisica alla base di questi sistemi», spiega Wen-fai Fong, co-autrice dello studio.

Grb 181123B è stato rilevato per la prima volta il 22 novembre 2018 grazie all’Osservatorio Neil Gehrels Swift della Nasa. Poche ore dopo l’avvistamento, il team ha utilizzato l’Osservatorio internazionale Gemini, alle Hawaii, per riuscire ad osservare l’afterglow ottico di Grb 181123B e stabilire la sua posizione.

Poiché Grb 181123b è apparso quando l’Universo aveva solo circa il 30 % della sua età attuale, la sua scoperta offre agli scienziati un’opportunità unica per studiare le fusioni di stelle di neutroni in un Universo ‘adolescente’.

«Per molto tempo non si è saputo quanto impiegassero le stelle di neutroni, in particolare quelle che producono sGrb, a fondersi», conclude Fong. «Trovare un sGrb a questo punto nella storia evolutiva dell’universo suggerisce che, in un momento in cui si stavano formando molte stelle, la coppia di stelle di neutroni potrebbe essersi fusa abbastanza rapidamente».

Lo studio è stato pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.