NASCITA PLANETARIA/Una particolare famiglia di particelle interstellari costituisce i resti del processo di formazione del nostro sistema planetario. I risultati su Proceedings of the National Academy of Sciences
Giulia Bonelli11 giugno 2018
Alcuni dei ‘semi’ che hanno dato origine al Sistema solare stanno ancora vagando nello spazio, a testimoniare l’inizio della nostra casa planetaria. È il risultato di un nuovo studio pubblicato oggi su Proceedings of the National Academy of Sciencese coordinato dall’Università delle Hawaii, che ha scovato i resti di un processo avvenuto circa 4,6 miliardi di anni fa. Il ‘blocco’ originario da cui sono nati stelle e pianeti del Sistema solare era costituito per lo più da silicati, carbonio e ghiaccio. Questo materiale è stato quasi interamente distrutto o sostituito dai processi alla base della formazione planetaria. Fino ad oggi si pensava che gli unici superstiti di questa polvere pre-solare si trovassero intrappolati nel cuore di piccole comete o altri corpi celesti al di fuori della nebulosa solare. E invece a quanto pare esistono altre tracce dell’antica ‘fabbrica’ del Sistema solare.
Gli scienziati dell’Università delle Hawaii, in collaborazione con il Laboratory Analysis of Returned Samples della Nasa, hanno utilizzato una tecnica di microscopia elettronica per analizzare una speciale ‘famiglia’ di particolatointerstellare: i cosoddetti Gems, dall’inglese glass embedded with metal and sulfides. Si tratta di sottilissimi granelli trasparenti, con una struttura vitrea composta da metalli e solfuri. La loro dimensione varia da decine a centinaia di nanometri di diametro – meno di un centesimo dello spessore di un capello umano.
I risultati delle analisi hanno mostrato per la prima volta che questi granelli sono in realtà formati da sotto-granelli composti da diversi tipi di carbonio. Questa composizione suggerisce che le particelle Gems non siano nate nel caldo ambiente della nebulosa solare, bensì abbiano avuto origine in un ambiente freddo e ricco di radiazioni: molto probabilmente, nella nube molecolare che esisteva prima della nascita del Sistema solare. Il che ha fatto pensare ai ricercatori di aver individuato nuovi ‘mattoni originari’ alle origini della nostra dimora cosmica.