Il Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa, al suo tredicesimo osservazione di Marte, ha individuato un cratere di recente formazione che ha suscitato l’interesse della comunità scientifica. Secondo quanto rilevato dalla camera ad alta risoluzione Hirise a bordo della sonda, il cratere potrebbe essersi formato in un intervallo temporale che va settembre 2016 a febbraio 2019 ed è uno dei più grandi mai rilevati e appare all’occhio della sonda come una grande macchia nera e blu. Gli scienziati del team di Hirise stimano che il cratere possa essersi formato dall’impatto di un oggetto del diametro di 1,5 metri con una densità maggiore del solito, dato che solitamente oggetti di dimensioni simili vanno a disintegrarsi nell’atmosfera di Marte. Il cratere, situato nella regione di Valles Marineris, ha una dimensione stimata tra i 15 e i 16 metri e il suo particolare colore potrebbe essere causato dalla presenza di rocce basaltiche al di sotto della superficie.

Gli scienziati inoltre, ritengono che possa esserci del ghiaccio sotto le polveri superficiali, un dato confermato dalla presenza delle macchie di colore blu. «Questo suggestivo cratere ci ricorda ciò che è là fuori – ha commentato Veronica Bray del team di Hirise – Marte è un luogo dinamico e i crateri sono tra le caratteristiche più interessanti da studiare per noi scienziati, perché raccontano la storia e l’evoluzione del pianeta». Mro è solo una delle sonde che giornalmente passa in rassegna le caratteristiche del pianeta rosso. Il team della sonda ha all’attivo una collaborazione con la missione Esa Trace Gas Orbiter (Tgo) di ExoMars. Tgo, giunto su Marte nel 2016, sta osservando alcuni processi attivi che interessano il pianeta come i diavoli di sabbia e le dune di polvere.

Tgo è la prima fase della missione ExoMars che prevede il lancio del rover Rosalind Franklin nella primavera del prossimo anno: il rover avrà una forte partecipazione italiana, verrà infatti monitorato e controllato dal centro Rocc di Altec a Torino. Durante la fase di scelta del sitio di aterraggio del rover,  il team di Hirise, ha generato decine di mappe per individuare il migliore candidato, la  distesa pianeggiante di Oxia Planum. La collaborazione non si esaurisce qui: alcuni scienziati di Hirise fanno parte del team addetto alle telecamere panoramiche di Rosalind Franklin che andrà alla ricerca di tracce di vita presente o passata su Marte.