Una fervida attività narrativa ha segnato l’anno passato per Roberto Battiston, professore di Fisica a Trento, fisico sperimentale e esperto di raggi cosmici, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana negli anni 2014- 2018. La prima alba del cosmo, Rizzoli editore, segue di pochi mesi Fare Spazio dove veniva condivisa l’esperienza e il prestigio di essere stato a capo della Nasa italiana.

In questa nuova esperienza narrativa Roberto Battiston offre al lettore un viaggio alla conoscenza dell’universo e le sue leggi, stimolando la lettura grazie a una narrativa colloquiale, raccontata in prima persona che riesce a rendere più che comprensibili concetti che presupporrebbero studi approfonditi sui temi.

Descrivendo l’universo e la sua origine, l’autore ammonisce a non smarrirsi alla domanda su cosa c’era nei “primi dieci minuti infernali” dopo il Big Bang. Secondo l’autore ci illudiamo di guardare da lontano l’evolversi della palla di fuoco. E se questo da lontano non ci fosse? Se fossimo ancora parte di quello che è stato l’evento iniziale?

La fisica e le sue leggi si intrecciano con la narrazione di esperienze di vita vissuta. Come in Fare Spazio l’autore sottolinea la sua ammirazione per il sistema statunitense che ha concesso a imprese private di investire ingenti somme di denaro che la Nasa come ente pubblico non poteva più sostenere.

Tra i tanti imprenditori citati l’enfasi su Elon Musk sembra prevalere, attratto l’autore da una esperienza manageriale e scientifica dove il fattore tempo, tra il decidere e il fare, determina il successo delle conquiste.

Si avverte rammarico nell’autore  quando confronta il modello statunitense con il sistema italiano per le esperienze con istituzionali nazionali poco attente a promuovere l’innovazione.

Nell’ultimo capitolo dedicato all’alba del futuro, le riflessioni dell’autore si soffermano sulla crescente potenza delle macchine che comunque non relegheranno l’uomo a un ruolo secondario. Ma questa alba del futuro avrà un valore sono se l’uomo sarà in grado di dar vita ad un nuovo umanesimo, sviluppando tecnologie capaci di guardare ad un futuro ecosostenibile.