Un viaggio nello spazio interstellare in solitaria, quello che la sonda Nasa Voyager 2 affronterà per quasi un anno. Questa volta non si tratta di un incidente, come quello avvenuto lo scorso gennaio in cui si è verificata l’interruzione dell’alimentazione e lo spegnimento degli strumenti scientifici.
Il motivo riguarda l’antenna radio da 70 metri del Deep Space Network a Canberra, in Australia, che rappresenta il principale mezzo di comunicazione della sonda. Dopo 48 anni di onorato servizio alcune parti dell’antenna, compresi i trasmettitori che inviano comandi ai veicoli spaziali, dovranno essere aggiornati, rendendola inutilizzabile per i prossimi undici mesi. La manutenzione si rende necessaria per supportare al meglio non solo le missioni in corso, ma anche e soprattutto quelle in partenza, ad esempio il programma lunare Artemis e la missione Mars 2020.
Durante questo periodo di standby, il team Voyager pur non potendo inviare comandi alla sonda, potrà comunque ricevere i dati scientifici.
«Riportiamo il veicolo spaziale in uno stato in cui non dovrebbe avere problemi, supponendo che tutto proceda normalmente durante il tempo in cui l’antenna è inattiva», commenta Suzanne Dodd, project manager di Voyager. «Se le cose non dovessero andare per il verso giusto – che è sempre una possibilità, specialmente quando si ha a che fare con un veicolo spaziale obsoleto – allora la protezione dai guasti a bordo potrà sicuramente gestire la situazione in autonomia».