Frammenti di rocce lunari insoliti quelli che il rover Yutu-2, della missione cinese Chang’e-4, ha registrato lo scorso dicembre e che ora sono stati sottoposti ad un’attenta analisi.
Dopo l’atterraggio sul suolo lunare il 3 gennaio 2019, il rover ha intrapreso un viaggio esplorativo all’interno dell’antico cratere da impatto Aitken, formatosi circa 3,6 miliardi di anni fa e situato al polo sud della Luna. Alcune immagini rilasciate da Yutu-2 mostrano una serie di rocce molto diverse da quelle analizzate in precedenza. I nuovi esemplari hanno un colore più chiaro rispetto a quelli presenti nel cratere. Un dato che potrebbe indicare un’età relativamente più ‘recente’ rispetto all’ambiente circostante, facendo luce sulla storia evolutiva della Luna.
Più antico è il terreno e più tende ad assumere un colore scuro, a causa dell’erosione e dei cambiamenti di temperatura. Infatti, l’area osservata dal rover, essendo una regione vulcanica, è costituita da materiale di basalto, di norma molto più scuro della crosta lunare.
Secondo un nuovo studio condotto da uno scienziato del Goddard Space Flight Center della Nasa, i frammenti potrebbero essere stati formati da un materiale differente da quello presente nel cratere. «Se queste rocce sono davvero più chiare e luminose del suolo, ciò potrebbe significare che sono costituite da una componente più elevata di materiali provenienti dalla crosta luminosa e montuosa rispetto a quelli dei terreni vulcanici circostanti», ha commentato Dan Moriarty, autore dello studio.
Analizzando le immagini ad alta risoluzione dei frammenti di roccia è possibile teorizzare che essi siano rivestita da regolite, un materiale formatosi a seguito di un impatto meteoritico. I dati a disposizione sono ancora troppo scarsi e non è possibile stabilire con precisione l’età delle rocce: potrebbe essere compresa tra i 10 e i 100 milioni di anni o addirittura tra 1 e 2 miliardi di anni fa.
La missione Chang’e-4, lanciata l’8 dicembre 2018 dalla base spaziale di Xinchang nel Sichuan a bordo di un razzo Lunga Marcia 3B, è composta da un lander che una volta sul suolo lunare ha rilasciato il piccolo rover Yutu-2 con l’obiettivo di studiare la superficie e la topografia del suolo lunare, per comprendere meglio il processo di formazione che ha interessato il nostro satellite.