Un fenomeno mai osservato prima, quello che un team di astronomi dell’Istituto Astron ha registrato grazie alle antenne a bassa frequenza del Lofar (Low Frequency Array): si tratta dell’emissione di onde radio provenienti dall’interazione tra una stella e il suo pianeta. La stella in questione è una nana rossa, denominata Gj 1151, molto più piccola e fredda del Sole ma con campi magnetici decisamente più intensi. Così potenti da arrivare a scaldare il pianeta che le ruota attorno a distanza ravvicinata.
«Il moto del pianeta attraverso il forte campo magnetico della nana rossa agisce come un generatore elettrico, secondo lo stesso principio di una dinamo da bicicletta. È un processo che produce un’enorme corrente, che alimenta le aurore e l’emissione radio sulla stella», spiega Harish Vedantham, primo autore dello studio.
Un fenomeno, questo, che si verifica anche all’interno del Sistema Solare – ad esempio tra Giove e la sua luna Io – ma non tra il Sole e i pianeti, poiché il campo magnetico della nostra stella è troppo debole e i pianeti troppo lontani.
Dopo decenni di osservazioni riguardati le aurore gioviane e i meccanismi che le generano è stato ipotizzato che un fenomeno simile, in un sistema stella-pianeta, dovesse esistere anche al di fuori del nostro sistema planetario. E analizzando i dati di LoFar il team di astronomi ha scoperto che qualcosa di simile accadeva sulla nana rossa Gj 1151. Secondo quanto riportato dagli scienziati, in futuro sarà possibile scovare molti altri sistemi con aurore simili. In conclusione, il team sostiene che il metodo della rilevazione radio di aurore in un sistema stella-pianeta potrebbe essere utilizzato anche per scoprire nuovi pianeti extrasolari.
I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Astronomy.