NUOVE IMMAGINI/Il telescopio Nasa-Esa ha immortalato i due pianeti durante la fase di avvicinamento alla Terra, tra giugno e luglio di quest’anno
Valeria Guarnieri27 luglio 2018
Per la sua ultima seduta fotografica Hubble ha cambiato soggetto. Questa volta niente stelle, nebulose o altri remoti oggetti celesti, ma due celebri volti del Sistema Solare: Marte e Saturno. I due pianeti sono stati fotografati recentemente, tra giugno e luglio, poco prima del loro massimo avvicinamento alla Terra e in un momento in cui l’avvicendarsi delle stagioni sta creando non poco scompiglio sui loro volti. In questo periodo, infatti, l’emisfero settentrionale di Saturno si trova in estate, mentre è primavera in quello meridionale di Marte. Il maggiore irraggiamento solare cui è soggetto il gigante ad anelli ha provocato un surriscaldamentodell’atmosfera, il cui risultato è stato lo scatenarsi di un’intensa tempesta che sta infuriando sul suo polo nord. Sul Pianeta Rosso, com’è noto da un mese a questa parte, l’emisfero meridionale è stato interessato da una bufera di polveri che ha successivamente avvolto l’intero corpo celeste.
Hubble ha scattato le foto quando Marte e Saturno stavano raggiungendo l’opposizione, vale la posizione in cui il Sole, la Terra e un determinato pianeta sono allineati e la Terra si trova nel mezzo; nel periodo dell’opposizione il pianeta in questione si trova alla distanza più vicina dal nostro e si mostra particolarmente brillante nel cielo. Saturno è stato fotografato lo scorso 6 giugno, quando il ‘Signore degli Anelli’ si trovava a oltre 2 miliardi di chilometri dalla Terra e si apprestava a raggiungere l’opposizione il 27 giugno. Marte, invece, è stato ripreso il 18 luglio a poco più di 59mila chilometri dal nostro pianeta, mentre si avvicinava all’opposizione del 27 luglio.
I cambiamenti stagionali di Saturno sono connessi all’inclinazione del suo asse (27 gradi); la sua atmosfera diventa particolarmente attiva durante l’estate dell’emisfero nord e nella foto di Hubble è possibile scorgere i segni della bufera da alcune nubi che coronano il pianeta. Nell’immagine si nota anche la celebre tempesta esagonale, scoperta nel 1981 durante il sorvolo della sonda Voyager 1 della Nasa. Questo ritratto, inoltre, è il primo scattato nell’ambito del progetto Opal (Outer Planet Atmosphere Legacy), dedicato alle dinamiche atmosferiche dei pianeti giganti del Sistema Solare. Anche Marte presenta un susseguirsi di stagioni, dovuto in parte all’inclinazione del suo asse (25 gradi, simile a quello della Terra) e in parte alle peculiarità della sua orbita. Le tempeste sono abbastanza frequenti, ma quelle globalitendenzialmente si presentano durante la primavera e l’estate nell’emisfero sud, quando il pianeta è più vicino al Sole e il maggiore irraggiamento agisce sulla formazione dei venti.