È molto antica, si trova ad una distanza di oltre 5mila anni luce dalla Terra – nella costellazione settentrionale della Lince – e risponde al complesso nome di J0815+4729: è una stella, che si è recentemente guadagnata gli onori della cronaca per la scoperta di quantità di ossigeno relativamente grandi nella sua atmosfera. L’indagine è stata condotta da un team internazionale di astronomi, coordinato dall’Istituto di Astrofisica delle Canarie, con lo spettrometro Hires installato su uno dei telescopi dell’osservatorio Keck alle Hawaii; i risultati sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal Letters (articolo: “The Extreme CNO-enhanced Composition of the Primitive Iron-poor Dwarf Star J0815+4729”).
La scoperta ha destato grande sorpresa negli addetti ai lavori, dato che J0815+4729, tra le stelle sinora conosciute, è una delle più anziane e meno ricche di elementi. La presenza dell’ossigeno è di grande rilievo perché può permettere agli studiosi di approfondire i meccanismi che hanno portato alla diffusione di questo fondamentale componente nel giovane Universo. L’ossigeno, infatti, è il terzo elemento più abbondante dopo idrogeno ed elio, è uno dei fattori costitutivi dei carboidrati ed è essenziale per la vita sulla Terra; tuttavia, esso non era presente all’alba dell’Universo ma si è formato successivamente, tramite le fusioni nucleari che avvengono nelle profondità delle stelle più massicce (quelle con una massa superiore almeno di 10 volte rispetto a quella del Sole).
Le stelle antiche, come quella presa in considerazione dallo studio, sono quindi utili per monitorare le prime tracce di produzione dell’ossigeno e anche di altri elementi. Nell’atmosfera di J0815+4729, scrutata per oltre cinque ore di fila in una nottata di osservazioni, sono state riscontrate le tracce di 16 elementi, tra cui appunto l’ossigeno; secondo gli studiosi, la composizione chimica dell’astro suggerisce che esso si sia formato durante i primi milioni di anni dopo il Big Bang, probabilmente dal materiale espulso dalle prime supernove esplose nella Via Lattea.
I dati raccolti dallo spettrometro evidenziano che la stella presenta quantità relativamente abbondanti di carbonio, azoto e ossigeno – rispettivamente circa il 10, l’8 e il 3 per cento in confronto ai valori del Sole – mentre altri elementi, quali il calcio e il ferro, sono circa un milionesimo di quanto ne contiene il Sole. Il gruppo di lavoro intende proseguire nella ricerca di stelle rare come J0815+4729, per approfondire le caratteristiche delle prime generazioni di astri e dell’influenza che hanno esercitato nell’evoluzione dell’Universo.