Con un dettaglio mai visto prima Alma ha catturato l’immagine del gas che circonda due buchi neri in rotta di collisione. Coinvolti in uno schianto tra galassie, i due buchi neri supermassicci stanno probabilmente per fondersi in un buco nero più grande. ‎Un team internazionale di astronomi ha usato le 66 antenne di alta precisione dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array per osservare, con una risoluzione senza precedenti, la polvere e il gas che circondano i buchi neri. Aumentando la risoluzione delle immagini di un fattore dieci, le nuove osservazioni hanno mostrato per la prima volta la struttura del gas freddo nella galassia, anche all’interno della sfera di influenza dei buchi neri.‎

A 400 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione di Ofiuco, una collisione tra due galassie ha dato vita alla galassia NGC 6240. La fusione ha portato alla formazione di nuove stelle e a molte esplosioni di supernovae, col risultato che NGC 6240 ha una forma bizzarra e i due buchi neri al centro delle due galassie progenitrici sono in avvicinamento. ‎Per capire cosa sta succedendo all’interno di questa galassia ingarbugliata gli astronomi studiano la polvere e il gas. “La chiave per comprendere questo sistema galattico è il gas molecolare“, ha spiegato Ezequiel Treister della Pontificia Universidad Catalia a Santiago del Cile. “Questo gas è il combustibile necessario per formare stelle, ma alimenta anche i buchi neri supermassicci, permettendo loro di crescere.”‎

Le nuove dettagliate osservazioni hanno suggerito agli studiosi che i gas si trovano prevalentemente in una regione tra i due buchi neri. “Vediamo un flusso caotico di gas con filamenti e bolle tra i buchi neri. Parte di questo gas viene espulso verso l’esterno con velocità fino a 500 chilometri al secondo” spiega Treister “Non sappiamo ancora quali siano le cause di questi deflussi.”‎ Le osservazioni danno anche nuove indicazioni sulla massa dei buchi neri, diverse dai modelli precedenti basati sulle stelle circostanti. Valutando la quantità di gas rilevata all’interno della sfera di influenza dei buchi neri “stimiamo che le masse dei buchi neri siano più basse: poche centinaia di milioni di volte la massa del nostro Sole” ha spiegato Anne Medling dell’Università di Toledo in Ohio.

“Con queste immagini dettagliate possiamo capire come si evolvono le galassie durante le ultime fasi di una fusione” ha detto Loreto Barcos-Muoz del National Radio Astronomy Observatory di Charlottesville in Virginia “In poche centinaia di milioni di anni questa galassia sarà completamente diversa.”‎