Dopo il successo della seconda passeggiata spaziale dello scorso 22 novembre, AstroLuca non si ferma. Pochi giorni fa ha iniziato i test sul secondo dei tre robot del sistema Astrobee a bordo della Iss, progettati per supportare gli astronauti, anche da remoto, con il fine di eseguire in maniera autonoma alcune operazioni di routine che finora vengono svolte dall’equipaggio. Realizzati dagli ingegneri dell’Ames Research Center nella Silicon Valley, i robot sono stati programmati attraverso i feedback acquisiti dai loro predecessori, gli Spheres (Synchronized Position Hold Engage Re-orient Experiment Satellites).

Il trio Astrobee è stato ideato per muoversi in un ambiente di microgravità grazie ad un sistema di telecamere e sensori.

Il primo robot, chiamato Bumble, è già in funzione ed ha superato correttamente il test sul funzionamento del sistema di navigazione, mappando l’interno del modulo Kibo.

Ora è il turno di Honey. Come potete vedere nella foto in alto, l’astronauta Esa Parmitano ha posizionato il secondo robot sulla docking station di Astrobee, accanto al ‘gemello’. Poiché i loro sistemi sono identici – si distinguono solo per i colori, Bumble blu e Honey giallo – l’uno può trarre vantaggio dal lavoro svolto dall’altro. 

Honey ha quindi ricevuto i dati della mappatura acquisita da Bumble, e ha iniziato i primi test sul funzionamento, necessari per prepararlo a volare autonomamente. Il terzo e ultimo robot, Queen, è stato lanciato a luglio alla volta della Iss e sarà testato nei prossimi mesi.

Il sistema Astrobee svolgerà un ruolo chiave nelle future missioni di esplorazione umana dello spazio profondo, come nel caso della missione lunare Artemis (ne abbiamo parlato qui), ‘controllando’ le operazioni dei veicoli spaziali mentre gli astronauti non sono a bordo.