In che modo le comete vengono incanalate verso il sistema solare interno per poi avvicinarsi alla Terra? In quale momento della loro storia evolutiva lasciano il luogo di origine e da oggetti dormienti si trasformano in corpi attivi esibendo una chioma e una coda di gas e polvere diffusi? Da molto tempo, questi temi sono oggetto di dibattito nella comunità scientifica.
In uno studio in pubblicazione questa settimana su The Astrophysical Journal Letters, un team guidato da Gal Sarid dell’Università della Florida descrive la scoperta di un “varco orbitale” attraverso il quale passano molte comete che successivamente si avvicinano al sole. Questa sorta di ‘gateway’ è stata scoperto durante una simulazione che ha interessato lo studio dei centauri, piccoli corpi ghiacciati che viaggiano su orbite caotiche tra Giove e Nettuno. Questi corpi ghiacciati sono considerati resti quasi incontaminati di materiale dalla nascita del nostro sistema solare.Si pensa che i centauri abbiano origine nella regione della Cintura di Kuiper oltre Nettuno e sono considerati la fonte delle comete della famiglia di Giove. La natura caotica delle orbite dei centauri rende difficile determinarne il percorso esatto e quindi prevedere il loro futuro come comete.
L’obiettivo originale dell’indagine era lo studio di un peculiare centauro, 29P/Schwassmann-Wachmann 1 (SW1), un oggetto di medie dimensioni in un’orbita quasi circolare appena oltre Giove. SW1 ha a lungo confuso gli astronomi con la sua alta attività e le frequenti esplosioni che si verificano a una distanza tale dal Sole per cui il ghiaccio non dovrebbe sublimare. Sia la sua orbita che la sua attività collocano SW1 a metà nel percorso evolutivo, tra gli altri centauri e le comete della famiglia di Giove.
Confrontando le caratteristiche di SW1 con altri centauri gli scienziati hanno scoperto che almeno uno su cinque degli oggetti tracciati, a un certo punto della sua vita, è entrato in un’orbita simile a quella seguita da SW1.
«Anziché di essere un oggetto anomalo, SW1 è quindi un centauro colto nell’atto di evolversi dinamicamente in un cometa della famiglia di Giove (in sigla JFC, Jupiter Family Comets)», ha affermato Maria Womack, coautrice dello studio. Oltre alla natura dell’orbita di SW1, le simulazioni portano a una scoperta ancora più sorprendente.
«I centauri che attraversano questa regione orbitale sono la fonte di oltre i due terzi di tutti le JFC. Questa porzione di spazio è dunque il varco principale attraverso il quale vengono prodotte le comete della famiglia di Giove», ha aggiunto la Womack. La regione del gateway non detiene oggetti residenti a lungo, la maggior parte dei centauri diventano JFC entro poche migliaia di anni, un periodo relativamente breve della vita di qualsiasi oggetto del sistema solare, che può durare milioni e talvolta miliardi di anni.
La presenza del gateway fornisce dunque un mezzo prezioso per identificare i centauri su una traiettoria imminente verso il sistema solare interno. SW1 è attualmente il più grande e più attivo dei pochi oggetti scoperti in questa regione, il che lo rende un «candidato privilegiato per far progredire la nostra conoscenza delle mutazioni orbitali e fisiche che modellano la popolazione di comete che vediamo oggi», ha detto Gal Sarid che ha guidato lo studio.