l Multi-instrument Analysis of Rosetta Data diretto dall’Università di Berna ha prodotto un nuovo modello della cometa di Rosetta, grazie ai dati combinati ottenuti dai suoi strumenti
Fulvia Croci 27 agosto 2018
I dati su 67P raccolti dalla sonda Rosetta, durante la sua memorabile missione, hanno contribuito alla creazione di un nuovo modello, che aiuterà gli scienziati a conoscere meglio la storia di questo straordinario oggetto celeste. Il team di Miard (Multi-instrument Analysis of Rosetta Data), diretto da Nicolas Thomas dell’Università di Berna, ha dato vita ad un progetto di ricerca internazionale della durata di 30 mesi, che ha combinato i dati raccolti da diversi strumenti di Rosetta con l’obiettivo di conoscere più dettagli sull’origine del Sistema Solare e dei sistemi palnetari in generale.
Ora i risultati del progetto sono stati presentati durante un evento appositamente dedicato, che ha visto protagonista il lavoro dell’artista Bernd Nicolaisen con una raccolta di immagini dal titolo: ‘Head of 67P – Esa/Rosetta mission’ and ‘Chury out of Horizon‘, ispirate alle immagini raccolte dagli strumenti a bordo della sonda.
I risultati del progetto Miard includono un modello digitale ad alta risoluzione della cometa, che è stato utilizzato per supportare ulteriori studi da parte di scienziati di tutto il mondo. Il team, inoltre, ha prodotto un modello numerico in grado di spiegare la perdita di massa della cometa causata dall’influenza del Sole. Questo modello può essere utilizzato per migliorare la previsione dei movimenti della polvere cometaria, che può complicare il lavoro di sonde e satelliti.