Le giovani stelle non lasciano presto la nursery che le ha viste nascere, ma  rimangono unite in una sorta  di stringa per un periodo di tempo piuttosto lungo. Lo ha scoperto la missione Esa Gaia, impegnata nella catalogazione di più di un miliardo di stelle grazie a strumenti di altissima precisione. Esplorare la distribuzione e l’evoluzione delle stelle, è un compito molto impegnativo che richiede di determinare l’età degli astri, un dato difficile da ottenere soprattutto nel caso delle stelle di medie dimensioni, che possono avere massa simile ma età diverse.

Per poter individuare quando si è formata una stella, gli astronomi devono osservare le stelle di età simile che rimangono nella nursery in cui si sono formate per un periodo che è difficile quantificare con precisione. Per identificare queste popolazioni stellari, gli scienziati cercano di individuare quelle che si muovono in modo simile, una caratteristica che possiamo trovare nelle stelle appartenenti allo stesso cluster.

I ricercatori hanno usato i dati della seconda survey stellare di Gaia per tracciare le attività di formazione stellare di una grande area che circonda il Sistema Solare. I dati risalgono alla scorso anno ed elencano con precisione i movimenti e le posizioni di oltre un miliardo di stelle. L’analisi dei dati ha rivelato la presenza di quasi 2000 cluster mai identificati prima situati a circa 3000 anni luce da noi. Gli scienziati sono riusciti anche a determinare l’età di molti degli astri , rintracciando le famiglie stellari e scoprendo le loro posizioni nel corso del tempo.

 Circa la metà di queste stelle, si è posizionata in stringhe che rispecchiano le caratteristiche dell’ambiente presente nelle nursery stellari. In passato, si riteneva che le giovani stelle lasciassero il luogo di nascita solo pochi milioni di anni dopo la loro formazione, ma i dati di Gaia indicano al contrario che esse possono rimanere nelle vicinanze dei ‘fratelli’ per un periodo più lungo, fino a un miliardo di anni.La ricerca è ancora alla prime fasi: per saperne di più dovremo attendere il prossimo rilascio di dati di Gaia pianificato per 2021 che includerà un numero ancora maggiore di stelle. Gaia è una missione Esa che vede una importante partecipazione scientifica dell’Italia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Agenzia Spaziale Italiana che partecipano al Data Processing and Analysis Consortium (Dpac).