Tutto pronto per il secondo tentativo di aggancio della Soyuz-Ms 14, dopo l’annullamento della prima manovra di docking. La navetta russa, partita lo scorso 22 agosto dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, non aveva equipaggio a bordo ma portava con sé il robot umanoide Fyodor, il primo ad essere inviato dalla Russia nello spazio, con il compito di aiutare la crew nello svolgimento delle attività quotidiane sulla Iss. Al momento dell’aggancio con la Iss, programmato per il 24 agosto, il sistema automatizzato di aggancio Kurs,  situato  sul portellone di attracco del modulo Poisk,  ha fallito la manovra e la navetta è stata  temporaneamente posizionata a circa 60 metri dalla Stazione in un’orbita di attesa per permettere le operazioni di recupero. Oltre a Fyodor, a bordo anche un payload scientifico: Mini-Euso, dell’Agenzia Spaziale Italiana,  il telescopio per lo studio ed il monitoraggio di emissioni notturne di origine terrestre, atmosferica e cosmica

Solitamente, in caso di mancato rendez-vous con la Iss, sono gli astronauti a bordo della Soyuz in arrivo a tentare l’aggancio con la Iss, ma questa volta non è stato possibile procedere in questo modo proprio a bordo non vi era equipaggio oltre all’umanoide Fyodor, non programmato per svolgere tale compito. L’Agenzia spaziale russa ha individuato l’anomalia nel sistema di aggancio automatico Kurs presente sul modulo Poisk e non sulla navetta. Conseguentemente è stato quindi affidato alla crew della Iss composta da Andrew Morgan, Alexander Skvortsov e Luca Parmitano lo spostamento della  Soyuz Ms-13 già agganciata alla Stazione, dal modulo Zvezda a quello Poisk, in modo da fare posto alla capsula in arrivo.

Ora il portellone dello Zvezda è libero, ed è pronto ad accogliere la Soyuz-Ms 14 che procederà con il nuovo tentativo di attracco automatizzato, quando in Italia saranno le cinque del mattino del 27 agosto. Si tratta di una settimana piuttosto intensa per le attività sulla Iss: domani infatti, è previsto il rientro sulla Terra della capsula Dragon-Crs18 che  non può essere posticipato per via della presenza di alcuni  esperimenti conservati in ambiente criogenico che potrebbero deteriorarsi, se non vengono rispettati tempi di ritorno. In passato molti astronauti hanno dovuto gestire emergenze correlate al mancato attracco di una capsula: l’ultimo evento del genere risale al 2015 quando la crew a bordo della Iss ha dovuto fare gli stessi spostamenti per fare posto a una navetta Soyuz che aveva mancato il primo tentativo di aggancio.