Lavoro di squadra per due veterani del programma Great Observatories della Nasa: Hubble e Spitzer hanno unito le loro forze per far luce sull’atmosfera e sulle origini di Gliese 3470b, un pianeta extrasolare di dimensioni intermedie tra quelle della Terra e quelle di Nettuno. Il corpo celeste, che è stato scoperto nel 2013 ed orbita intorno alla stella Gliese 3470 (noto anche come GJ 3470b), si trova nella costellazione del Cancro e appartiene ad una categoria planetaria (i sub-Nettuniani) che non è rappresentata nel Sistema Solare, ma è comune in altri sistemi. Circa l’80% dei pianeti della Via Lattea dovrebbe appartenere a questa ‘famiglia’, di cui molti esemplari sono stati individuati da un’altra missione Nasa, Kepler, terminata nel 2018.

Gliese 3470b è il primo pianeta di questo genere per cui è stato possibile studiare la composizione chimica dell’atmosfera e cercare di risalire al processo che lo ha formato; secondo gli studiosi, l’esopianeta dovrebbe avere un ampio nucleo roccioso avvolto da un’atmosfera costituita da elio e idrogeno. Pur orbitando molto vicino alla sua stella, Gliese 3470b in qualche modo è riuscito ad accrescere la sua atmosfera primordiale, che non risulta contaminata da elementi più pesanti. L’indagine si è basata sui dati relativi all’assorbimento della luce stellare nelle fasi in cui il pianeta è passato davanti a Gliese 3470 (transito) e su quelli della perdita di luce riflessa quando il pianeta le è passato dietro (eclisse); Hubble e Spitzer hanno osservato complessivamente 12 transiti e 20 eclissi. L’atmosfera è risultata di facile ‘lettura’, dato che presenta solo delle foschie molto sottili. Il team della ricerca pensava di trovare una situazione simile a quella di Nettuno, ma la carenza di elementi pesanti e la preponderanza di elio e idrogeno sembrano ricordare la composizione del Sole.

Da questi dati gli studiosi hanno cercato di ricostruire la storia del pianeta, che dovrebbe essersi formato nel luogo dove si trova tuttora, a differenza di quanto avviene per i ‘vagabondi’ Hot Jupiter. Gliese 3470b dovrebbe essere nato vicino alla sua stella sotto forma di nucleo roccioso e poi dovrebbe aver tratto l’idrogeno da un disco protoplanetario di gas quando Gliese 3470 era ancora giovane; successivamente, la dispersione del disco ha impedito al pianeta di crescere oltre, facendolo rimanere allo stadio di sub-Nettuniano. Gliese 3470b ha sicuramente ancora molto da raccontare ai planetologi, che attendono il lancio del telescopio Webb per svolgere ulteriori approfondimenti, soprattutto nell’infrarosso.