L’oceano globale di Encelado è un serbatoio di carburante per forme di vita. La distesa calda sotto i ghiacci della luna di Saturno sarebbe ricca di biossido di carbonio e idrogeno in concentrazioni più alte di quanto immaginato. Con un Ph simile a quello della Terra, l’oceano presenterebbe le condizioni necessarie per la vita. Lo sostiene un nuovo studio dell’Università di Washington, che sarà presentato il 24 giugno alla AbSciCon2019, che individua in queste componenti la ricetta per un ottimo pranzetto per gli eventuali microbi viventi.

“E’ una sorta di pasto gratis per microbi” dice Lucas Fifer del team di ricercatori “o, viceversa, le alte concentrazioni di gas vogliono significare che non c’è nessuno a nutrirsi di questo carburante”. In ogni caso, per Fifer, le nuove informazioni migliorano la comprensione della capacità dell’oceano di ospitare la vita. Tuttavia, per sapere se effettivamente su Encelado ci sia vita bisognerà attendere l’invio di missioni sul posto.

Encelado è una delle 62 lune di Saturno. Il suo nome, proposto da John Herschel nel 1847 deriva dalla mitologia greca. Rispetto all’enorme Titano, grande quanto Mercurio, Encelado ha dimensione modeste, ‘appena’ 505 chilometri di diametro, ma sotto la crosta ghiacciata nasconde un mondo sommerso: un oceano salato sotto la superficie con Ph, salinità e temperatura simili agli oceani terrestri. Studiata dalla sonda Cassini, dalla sua superficie di ghiaccio scoppiano pennacchi di vapore acqueo e ghiaccio, una sorta di finestra sulla composizione sotterranea. Ora i ricercatori hanno rintracciato una differenza tra i pennacchi e l’oceano. Sono diversi. E’ il processo di eruzione che differenzia la loro struttura chimica.

 

 

Con i dati della sonda Cassini alla mano e simulazioni al computer, i ricercatori hanno verificato gli effetti del frazionamento, ovvero della separazione dei gas, che fa sì che nello scoppio alcune componenti eruttino, mentre altre rimangano indietro. Per questo le composizioni chimiche dei pennacchi e dell’oceano sono diverse e quest’ultimo ha alte quantità di idrogeno, metano e biossido di carbonio, in precedenza sottovalutate. Gli alti livelli di biossido di carbonio implicano anche un livello di pH più basso e più simile a quello della Terra, a differenza di quanto immaginato prima. Secondo Fifer, tutto ciò fa ben sperare per la presenza della vita “‎grazie alla sonda Cassini, sappiamo molto dell’oceano sotterraneo e dei suoi gas, sali e composti organici. La comprensione della differenza tra l’oceano e i pennacchi‎ sarà di aiuto alla ricerca di segni di vita”.