La Giunta regionale cofinanzia lo Space Propulsion Test Facility, infrastruttura Avio da 26 milioni di euro in cui saranno prodotti gli scudi termici per i lanciatori Vega. L’impianto sarà gestito da SpaceLab, la nuova partecipata ASI-Avio
Redazione 7 giugno 2018
È ai nastri di partenza SPTF (Space Propulsion Test Facility), un impianto Avio unico nel suo genere, che sarà realizzato in Sardegna, a Villaputzu nel Sarrabus, con un investimento di 26 milioni di euro. La Regione ha deliberato un cofinanziamento dell’infrastruttura pari al 3% dell’investimento totale, rafforzando così il ruolo strategico dell’isola nel settore aerospaziale; la decisione giunge a meno di un anno dalla presentazione ufficiale del progetto. SPTF, che darà lavoro a circa 35 tecnici sul territorio, può ora entrare nella fase operativa che sarà oggetto di uno specifico accordo di attuazione tra Regione Sardegna, Ministero dello Sviluppo Economico e Avio.
L’infrastruttura sarà realizzata da Avio, in partnership con l’Agenzia Spaziale Italiana, DASS (Distretto Aerospaziale della Sardegna), Regione e Comune di Villaputzu. Nell’impianto si effettueranno attività di ricerca e test di prodotti spaziali e saranno realizzati gli scudi termici interni ed esterni per la famiglia dei lanciatori Vega. “Sono particolarmente lieto di questa notizia – ha commentato il Presidente dell’ASI Roberto Battiston – in quanto l’infrastruttura di ricerca e sviluppo nel settore della propulsione solida approvata in Sardegna sarà gestita dalla società SpaceLab, la nuova partecipata ASI-Avio derivata da ELV. Si tratta di un altro passo importante – conclude Battiston – per la realizzazione di infrastrutture spaziali strategiche in Italia, che vede sempre più la Regione Sardegna con un ruolo di riferimento”.
La notizia del cofinanziamento giunge ad un mese da un altro evento cruciale per il settore aerospaziale sardo: l’inaugurazione di SDSA (Sardinia Deep Space Antenna), nuova unità scientifica dell’ASI, situata a San Basilio, che sarà in grado di offrire servizi di supporto per le missioni interplanetarie e lunari e consentire lo sviluppo di attività di radioscienza, nella quale l’Italia eccelle.