In russo significa letteralmente “piccolo cosacco”, ed è una danza popolare tradizionale molto vivace. Kazachock, il nuovo nome della piattaforma destinata ad atterrare sul pianeta rosso come parte della missione ExoMars, è stato appena annunciato da Roscosmos. Diventa così sempre più concreta la seconda fase del programma di esplorazione marziana delle agenzie spaziali russa ed europea: l’orbiter Tgo è già al lavoro attorno a Marte dalla fine del 2016, mentre la piattaforma e il rover che comporranno la seconda missione ExoMars verranno lanciati nel 2020.

Poco più di un mese fa il futuro rover europeo era stato battezzato dall’Esa Rosalind Franklin, dal nome della grande scienziata che ha scoperto la doppia elica del Dna. Con Kazachock di Roscosmos i nomi sono al completo, una tappa segnata anche dal trasporto della piattaforma dalla Russa all’Italia: qui, nella divisione torinese di Thales Alenia Space, verranno completate le fasi finali di assemblaggio.

Nel corso dell’anno altre componenti di ExoMars arriveranno nel nostro Paese, compresi alcuni moduli del rover e il sistema di protezione termica per la piattaforma. Una volta arrivato sulla superficie marziana, il rover Rosalind posizionerà la piattaforma Kazachok nel luogo prescelto per iniziare le analisi scientifiche. La danza russa che dà il nome allo strumento sarà in realtà soltanto metaforica: una volta installata, la piattaforma rimarrà una stazione statica per studiare il clima, l’atmosfera e le radiazioni del pianeta rosso, così come la possibile presenza di acqua nel luogo di atterraggio.