Hera potrebbe raddoppiare la posta in gioco. Scopo primario della missione Esa, prcedentemente come Aim (Asteroid Impact Mission), è l’esplorazione della coppia binaria di asteroidi Didymos A e B per scoprirne le caratteristiche e mettere a punto alcune tecniche di difesa planetaria. Ora il team della missione – in programma per il 2023 – intende sfruttare al massimo le opportunità della sonda per tentare l’esplorazione di una seconda coppia di asteroidi, dato che Hera passerà nelle vicinanze del bordo interno della cintura asteroidale, una zona ricca di corpi celesti. Nella rosa dei candidati c’è la coppia binaria 2121 Sebastopoli, formatosi circa 100 milioni di anni, che vanta un corpo principale di 8,6 chilometri di diametro e uno secondario di 3,5.
Non è la prima volta che l’Esa decide di aggiungere ulteriori obiettivi a una missione: era già accaduto con la sonda Rosetta che si è trovata ad orbitare intorno agli asteroidi Steins e Lutetia nel corso del suo viaggio verso la cometa 67P Churyumov-Gerasimenko. Tuttavia, Hera è una missione più piccola con riserve di carburante inferiore e una fase di crociera limitata rispetto a Rosetta. Nonostante le difficoltà dovute a questi limiti tecnici, il team ritiene che l’opportunità di un secondo flyby debba essere sfruttata per incrementare ulteriormente il rendimento scientifico di Hera. Il destino di questa ambiziosa missione, ancora in fase di studio, sarà oggetto della Ministeriale Esa in programma per dicembre prossimo.