Occhi puntati al cielo. Il prossimo 10 luglio, Juno sorvolerà la Grande Macchia Rossa di Giove, una vasta tempesta anticiclonica che dura da almeno 300 anni, la più grande del Sistema Solare e visibile dalla Terra anche con telescopi amatoriali.
Si tratterà del sesto flyby scientifico per la sonda della NASA, lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral e giunta nell’orbita di Giove il 4 luglio dello scorso anno.Nel momento di massimo avvicinamento al pianeta (‘perigiove’), Juno volerà ad una distanza di 3500 chilometri dalla sua superficie e a circa 9000 chilometri al di sopra delle nubi della Grande Macchia Rossa. Tutti e otto gli strumenti scientifici a bordo si accenderanno per la raccolta dati durante il passaggio ravvicinato, per aiutare gli scienziati a studiare la struttura della misteriosa tempesta che imperversa sul pianeta.
A supporto della missione Juno, sono stati rilasciati dati e immagini ad alta risoluzione dall’Osservatorio Gemini e dal telescopio giapponese Subaru, tra i più grandi al mondo.
Le osservazioni di Gemini, già in corso per il flyby di luglio, stanno fornendo ulteriori dati e immagini tridimensionali dell’atmosfera di Giove.
Sono state impiegate tecnologie ad ottica adattiva per eliminare le distorsioni causate da turbolenze nell’atmosfera terrestre e filtri con lunghezza d’onda più lunga in grado di tracciare i flussi verticali dei vortici, che non possono essere misurati in nessun altro modo.A completare le osservazioni, poi, è intervenuto Subaru, che ha fornito immagini simultanee nel medio infrarosso con lo strumento Comics – misurando l’emissione del calore del pianeta in una regione spettrale non coperta dalla strumentazione Juno. Le misurazioni forniscono dati sulla composizione e sulla struttura delle nubi e le immagini rilasciate mostrano una regione molto turbolenta a nord-ovest della Grande Macchia Rossa.