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L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha sviluppato Themis, il primo dimostratore europeo in scala reale di uno stadio principale riutilizzabile. Il programma rientra nelle attività di preparazione ai futuri sistemi di trasporto spaziale sostenibile ed è condotto da ESA con ArianeGroup come prime contractor, insieme a numerosi partner industriali europei. La prima sessione di volo avverrà nell’ambito del programma Salto, finanziato dall’Unione Europea tramite Horizon Europe, di cui fanno parte 12 Paesi membri e un consorzio di 25 partner, tra cui Avio.

Il primo modello del veicolo è stato denominato T1H, Themis-1 engine Hop, e rappresenta la prima configurazione operativa completa realizzata per il programma. Il dimostratore infatti è stato equipaggiato con le quattro gambe di atterraggio, che gli consentiranno di eseguire le prove di recupero. Con i suoi 30 metri di altezza, incluse le gambe, e 3,5 metri di diametro, il dimostratore è progettato per test di decollo e atterraggio verticale a bassa quota, sfruttando la propulsione criogenica.
Il cuore tecnologico di Themis è il motore Prometheus, potente quasi quanto quello principale di Ariane 6 ma molto più versatile: può riaccendersi in volo e modulare la spinta, caratteristiche fondamentali per garantire un atterraggio morbido e sicuro. E’ in grado di fornire circa 980 kilonewton di spinta, viene realizzato per il 50% usando stampanti 3d e, secondo quanto previsto dalla progettazione, può essere riutilizzato fino a cinque volte.

Il prototipo Themis T1H issato sulla rampa di lancio, Crediti: ESA

Il prototipo Themis T1H completamente issato sulla rampa di lancio

Themis è stato trasportato su camion per oltre 3000 km dall’edificio d’integrazione di ArianeGroup a Les Mureaux, in Francia, fino all’Esrange Space Center della Swedish Space Corporation, nel nord della Svezia.
Dopo le verifiche finali presso una struttura di assemblaggio a Kiruna, anche per verificare che il trasporto non avesse compromesso in alcuno modo l’integrità del razzo, Themis è stato trasferito sulla rampa e posizionato su un supporto che ha permesso il rapido montaggio delle sue quattro gambe. È la prima volta che il dimostratore di stadio viene equipaggiato con tutte e quattro le gambe: ora il veicolo è completato e pronto per il test wet dress rehearsal.
Si tratta di una prova a terra che simula quasi per intero la sequenza di lancio di un razzo, senza però accendere i motori.

Il termine ‘wet’ (in Italiano significa ‘bagnato’) indica che durante la prova i serbatoi vengono realmente caricati con i propellenti criogenici, nel caso di Themis si tratta di ossigeno liquido e metano liquido.
Il test ha diverse finalità:
– validare i serbatoi criogenici, le linee di alimentazione e l’integrazione con il motore Prometheus;
– dimostrare che la struttura del razzo può sopportare le sollecitazioni termiche e meccaniche del caricamento;
– scoprire se ci sono perdite, malfunzionamenti o problemi di controllo prima del lancio;
– consentire al personale addetto di mettere in pratica l’addestramento e le procedure in merito alla gestione operativa del veicolo;

Se tutto procederà come previsto, si potrà passare alla fase successiva, gli ‘hop test‘ che consisteranno in brevi voli verticali con atterraggio.

Immagine d’apertura: i preparativi per il sollevamento e il posizionamento in verticale del vettore, che avviene usando gru e cinghie, come le due arancioni visibili sulla punta, a destra della foto
Crediti di entrambe le foto: Esa