Studiare pianeti rocciosi come il nostro può aiutarci a capire meglio la nascita e l’evoluzione della Terra. Per questo gli scienziati sono da sempre affascinati dalle superfici dei corpi celesti che nelle loro storie vulcaniche e tettoniche presentano somiglianze con il nostro mondo. Ora un team di ricercatori della NASA, dell’Università di Hampton e dell’Università di Hong Kong propongono una nuova teoria per spiegare l’origine dei pianeti terrestri. In particolare, per comprendere come il trasferimento di calore dall’interno alla superficie possa influenzare la creazione dei terreni vulcanici che dominano i pianeti rocciosi.

A partire dai dati disponibili sulla luna gioviana Io, il più interno dei quattro satelliti medicei, gli astronomi hanno ipotizzato che l’evoluzione geologica dei mondi terrestri dipenda da un sistema di ‘tubi’ di calore.Questa teoria, pubblicata su Earth and Planetary Science Letters, sarebbe applicabile a pianeti come MercurioVenereMarte, ma anche alla nostra Luna.Secondo i ricercatori, queste ‘tubature’ naturali avrebbero permesso ai pianeti, nel corso del tempo, di trasportare il calore dall’interno alla superficie attraverso il mantello, favorendo così il rimescolamento del magma. Successive eruzioni avrebbero quindi portato a vari fenomeni di vulcanesimo.

“Crediamo che questo concetto di ‘tubi’ di calore sia importante per la formazione planetaria – commenta Justin Simon del Johnson Space Center della NASA – e che ci possa aiutare a comprendere l’evoluzione dei pianeti rocciosi. Se confermata, la nostra ipotesi affiancherà altre teorie come quella della tettonica a zolle e dell’impatto gigante per la formazione della Luna”.