Una misura di due punti distanti della nostra ‘casa’ galattica che raddoppia i calcoli fatti in precedenza. È il record appena ottenuto da un team di astronomi coordinato dal Max-Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR) tedesco, che ha misurato la distanza tra il Sole e una regione di intensa formazione stellare situata all’esatto opposto della Via Lattea rispetto alla Terra.  I risultati, pubblicati su Science,  sono stati ottenuti grazie alla rete di radiotelescopi Very Long Baseline Array (Vlba) della National Science Foundation.

“Questo significa che, utilizzando Vlba, possiamo adesso mappare in modo accurato l’intera galassia, da un confine all’altro” commenta Alberto Sanna, prima firma dello studio. La misurazione delle distanze è infatti un elemento cruciale per comprendere la struttura della Via Lattea: dal momento che, essendovi immersi, non possiamo osservarla nella sua interezza, il modo migliore è appunto stimarne i confini. La porzione di spazio calcolata utilizzando le osservazioni di Vlba (raccolte tra il 2014 e il 2015) si estende per oltre 66.000 anni luce. La regione stellare presa come punto di riferimento, sul versante opposto della nostra galassia rispetto a Terra e Sole, si chiama G007.47+00.05. ed è distante da noi più di 27.000 anni luce. Per ottenere questo calcolo gli scienziati hanno utilizzato la cosiddetta tecnica della parallasse trigonometrica, utilizzata per la prima volta nel 1838 per misurare la distanza di una stella. Si tratta di un metodo piuttosto semplice, basato sulla della stima dello spostamento apparente nel cielo di un oggetto celeste a seconda del punto di osservazione. Per capire questo principio basta mettere un dito a pochi centimetri dal viso, chiudere un occhio e osservare la posizione del dito rispetto allo sfondo; successivamente, fare altrettanto chiudendo l’altro occhio. Il dito sembrerà essersi mosso in relazione allo sfondo – e in apparenza il suo spostamento sarà tanto più ampio quanto più sarà vicino agli occhi.

Dal punto di vista astronomico, a ogni occhio corrisponde la posizione della Terra in punti opposti nella sua orbita intorno al Sole, mentre al dito corrisponde il corpo celeste di cui si vuole misurare la distanza. I potenti occhi di Vlba non hanno fatto altro che permettere di applicare questo principio su larga scala: la rete di 10 antenne sparse sul globo, dalle Hawaii alle isole Vergini americane, funziona infatti come un unico grande telescopio dal diametro di ben 8.000 chilometri: lo strumento ideale per costruire una mappa dettagliata della nostra Via Lattea, misura dopo misura.