LISA dieci e lode. Nello sprint verso il trampolino di lancio, il Laser Interferometer Space Antenna (LISA), futuro osservatorio delle onde gravitazionali, guadagna terreno e conquista la successiva fase di sviluppo. Con il superamento a pieni voti della valutazione Mission Definition Review, LISA incamera un’importante validazione tra le autorizzazioni per la messa a punto della missione. Il successo è stato accolto con grande entusiasmo dagli scienziati ESA e NASA che lavorano in sinergiasulle due sponde dell’Atlantico. Non accade tutti i giorni che un interferometro dia tali soddisfazioni e si avvicini a grandi passi allo studio delle onde gravitazionali, quasi cento anni dopo la loro previsione teorica da parte di Albert Enstein.

«Sono molto contento che LISA abbia brillantemente superato l’esame. Siamo pronti per la prossima fase. Il 2018 sarà fitto di ulteriori esami, studi e sviluppi tecnologici e LISA sta facendo molti progressi» spiega Karsten Danzmann, direttore al Max Planck Institute per la fisica gravitazionale (Albert Enstein Institute), direttore dell’Istituto per la Fisica gravitazionale alla Leibniz Universität di Hannover e alla guida del LISA Consortium. La “Mission Definition Review” conferma che il progetto della missione è fattibile, che sono soddisfatti i requisiti scientifici della missione e che i requisiti e gli sviluppi tecnologici sono in linea con l’attuale fase di sviluppo, mentre le interfacce tra i vari componenti sono ben definite.

La missione LISA, dell’Agenzia Spaziale Europea, è supportata da numerosi Stati membri dell’ESA e dalla NASA. Il lancio è previsto per il 2034. tre satelliti della costellazione LISA voleranno in assetto di triangolo equilatero con una distanza tra loro di circa 2,5 milioni di chilometri e percepiranno le distorsioni sulle distanze, dell’ordine di una frazione di diametro di atomo, causate dal passaggio delle onde gravitazionali. LISA misurerà le basse frequenze delle onde gravitazionali con periodi di oscillazioni variabili dai 10 secondi a mezza giornata, osservabili solo dallo Spazio. Questo tipo di frequenze è emesso da fenomeni particolari, buchi neri supermassicci, con una massa pari a milioni di volte quella del nostro Sole, che si fondono al centro delle galassie, movimenti orbitali di decine di migliaia di stelle binarie nella nostra galassia e possibili insolite sorgenti come i filamenti cosmici.