La mancanza d’acqua provoca stress. Accade così che le piante, nel pieno della fotosintesi clorofilliana, sperimentino la mancanza d’acqua e muoiano di fame o di surriscaldamento. Un pronto soccorso per la vegetazione assetata arriverà, a breve, dalla Nasa: grazie a nuovo strumento chiamato Ecostress, ECOsystem Spaceborne Thermal Radiometer Experiment on Space Station, che sarà installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, sarà possibile misurare la temperatura delle piante e valutare il loro stato di salute. Lo strumento permetterà agli studiosi di verificare gli effetti di siccità e carenze d’acqua per preservare la vegetazione e i raccolti.
Nella fotosintesi, con un processo di traspirazione, la luce solare permette di convertire diossido di carbonio e acqua in glucosio, zucchero fondamentale per la vita della pianta. In caso di mancanza d’acqua, le piante trattengono acqua al proprio interno, chiudendo i minuscoli pori presenti sulle foglie e fusto, radici e fiori, e la loro temperatura aumenta. I dati di Ecostress consentiranno di intervenire tempestivamente sugli squilibri d’acqua che impattano sulla vegetazione prevenendo siccità e situazioni critiche. “Quando una pianta diventa marrone, è troppo tardi per intervenire” spiega Simon Hook, principal investigator di Ecostress al Jet Propulsion Laboratory, Nasa, California “con Ecostress potremo fare prevenzione e rispondere alle condizioni ambientali in modo appropriato”. “Le misurazioni con Ecostress possono individuare anche stress di breve periodo per tassi d’umidità non consoni allo sviluppo dei raccolti che impattano in modo significativo sulla produttività” spiega Martha Anderson, del team scientifico di Ecostress e dello statunitense Department of Agriculture nel Maryland.
Ecostress partirà alla volta della Stazione Spaziale Internazionale il 29 giugno da Cape Canaveral con i rifornimenti di Space X, e verrà installato all’esterno del Japanese Experiment Module della Iss, sul “terrazzo”, l’Exposed Facility. Per un anno, dall’orbita bassa, Ecostress raccoglierà dati su una molteplicità di aree di 40 x 70 metri, grandi come una piccola fattoria, in contemporanea, più volte al giorno. “Le risorse d’acqua diventano critiche per la popolazione in aumento nel nostro Pianeta, abbiamo necessità di sapere come e dove investirle” commenta Josh Fisherdel JPL. I dati di temperatura forniti da Ecostress serviranno in futuro anche per altre tematiche di salvaguardia ambientale, come la caratterizzazione dei vulcani, gli incendi boschivi, le ondate di caldo.