Un team di scienziati provenienti da Russia e Canada, ha analizzato le modifiche che subiscono i tessuti umani in condizioni di microgravità, prelevando campioni di sangue da 18 cosmonauti russi. Dallo studio è emerso che il corpo degli astronauti per adattarsi alla particolare condizione di microgravità subisce cambiamenti significativi nelle cellule, nei tessuti e negli organi. I risultati  della ricerca sono stati pubblicati nella rivista scientifica Nature Scientific Reports. I primi studi degli effetti del volo spaziale sul corpo umano sono iniziati a partire dalla metà del ventesimo secolo. È ormai noto che le condizioni di microgravità influenzino il metabolismo, la termoregolazione, il ritmo cardiaco, il tono muscolare, il sistema respiratorio ed altri aspetti fisiologici del corpo umano. Tuttavia, i meccanismi molecolari che guidano i cambiamenti fisiologici causati dai voli spaziali, rimangono sconosciuti.

I livelli di proteine nel sangue sono attori-chiave nei processi adattivi di un organismo e per questo motivo gli scienziati hanno focalizzato lo studio su di essi. Il team di ricerca ha analizzato la concentrazione di proteine nel sangue di diciotto astronauti, prevenienti da missioni di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Il sangue è stato prelevato 30 giorni prima del loro volo, poi subito dopo il loro ritorno ed infine sette giorni dopo, per studiare come i livelli di proteine nel sangue sono cambiati e infine tornati ai loro livelli normali. La concentrazione di proteine è stata misurata utilizzando uno spettrometro di massa. Questa tecnologia consente di identificare molecole particolari e di eseguire un’analisi quantitativa su di esse.

I risultati mostrano che i livelli di proteine non hanno subito le stesse variazioni per tutti gli astronauti. I fattori che colpiscono il corpo umano durante il volo spaziale sono molto interessanti perché differiscono da quelli che hanno influenzato l’evoluzione umana sulla Terra. Non è ancora noto se il corpo umano metta in campo dei meccanismi per adattarsi rapidamente alle condizioni di microgravità, ma i risultati dello studio indicano che tali meccanismi probabilmente non esistono perché durante il volo spaziale questi ‘adattamenti’ avvengono in tutti i principali tipi di cellule umane, tessuti ed organi. Ciò indica che il sistema immunitario in condizioni di microgravità agisce come se dovesse proteggersi da un virus e risponde avviando tutti i possibili sistemi di difesa.

“In futuro per individuare proteine più specifiche responsabili dei cambiamenti delle condizioni umane nello spazio, i cosmonauti dovranno effettuare dei test del sangue durante il loro soggiorno in orbita” afferma Evgeny  Nikoaev, principal investigator. Lo studio degli effetti sul corpo umano a seguito di lunghe permanenze nello spazio è attualmente in corso sulla Iss come parte fondamentale della missione Vita di Paolo Nespoli. La missione infatti prevede oltre duecento esperimenti di cui 11 selezionati da Asi, la maggior parte dei quali biomedici.