Nel 1963 fu scoperto il primo quasar della storia: il nucleo attivo 3C273 di una galassia lontana, situata Costellazione della Vergine, all’epoca l’oggetto più luminoso conosciuto, cento volte più brillante di tutte le stelle della Via Lattea.

Oggi il team di astronomi che lavora  con lo strumento Gravity, ha scoperto che le nubi di gas che si muovono vorticosamente attorno al buco nero centrale di 3C273 costituiscono il cuore pulsante di questo quasar. Il lavoro degli astronomi di Gravity, rappresenta la prima osservazione dettagliata di nuvole di gas situate al di fuori della nostra galassia che ruotano attorno a un buco nero. Secondo quanto si legge nello studio, queste misurazioni diventeranno il punto di riferimento per misurare le masse dei buchi neri in migliaia di altri quasar. Gravity, situato nell’Osservatorio del Paranal in Cile è uno strumento dotato di estrema precisione con capacità senza precedenti. Esso combina l’area collettiva di quattro telescopi per formare un telescopio virtuale, chiamato interferometro, di circa 130 metri di diametro. Lo strumento è in grado di rilevare oggetti astronomici distanti a una risoluzione molto elevata.

«I quasar sono tra gli oggetti astronomici più distanti da osservare – dice Hagai Netzer dell’Università di Tel Aviv – svolgono anche un ruolo fondamentale nella storia dell’Universo, poiché la loro evoluzione è strettamente legata alla crescita della galassia. Quasi tutte le grandi galassie ospitano un enorme buco nero al loro centro e  finora solo quello situato al centro della Via Lattea si è rivelato accessibile per studi dettagliati». Le studio, sebbene sia solo alla fase iniziale, ha dimostrato di poter rivelare alcune caratteristiche fondamentali dei buchi neri, un passo avanti per la conoscenza di questi enigmatici oggetti.