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La Nasa accorcia le distanze verso la Luna: l’ultima componente del razzo della missione Artemis II è in viaggio verso il Kennedy Space Center e sono già state avviate le operazioni per l’hardware di Artemis III.

II 18 agosto, infatti, l’unità che completerà l’assemblaggio dello Space Launch System (Sls) è partita dal Marshal Space Flight Center, in Alabama, e arriverà questa settimana al Kennedy Space Center, in Florida, per essere integrata con il resto del veicolo spaziale.

Stiamo parlando dell’adattatore di stadio della navicella Orion, l’Osa, Orion Stage Adapter, un anello costruito in alluminio leggero che collegherà lo stadio a propulsione criogenica alla parte inferiore del veicolo in cui alloggeranno gli astronauti. All’interno del cerchio un diaframma composito fungerà da barriera tra Orion e il resto del razzo, impedendo ai gas, come l’idrogeno, di entrare nel veicolo spaziale.

Sull’adattatore è stato installato un dispositivo ausiliario di rendezvous, interamente realizzato da ingegneri Nasa, per consentire agli astronauti di testare le capacità di manovra di Orion.

Inoltre, l’Osa ha la capacità di trasportare fino a 17 Cubesat, piccoli carichi utili contenenti esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche con l’obiettivo di ampliare la comprensione dell’ambiente spaziale. Un team internazionale composto da Corea del Sud, Germania, Argentina e Arabia Saudita, ha già sviluppato quattro Cubesat che voleranno a bordo di Artemis II.

La rappresentazione grafica dello Space Launch System (Sls). (Crediti: Nasa)

Per quanto riguarda Artemis III, attualmente gli elementi dello stadio centrale – il serbatoio per l’idrogeno liquido, il serbatoio per l’ossigeno liquido, l’intertank e la parte anteriore – si trovano presso il Michoud Assembly Facility della Nasa a New Orleans, dove i pezzi sono in fase di lavorazione e integrazione. I quattro motori Rs-25 dello stadio centrale dovrebbero partire dallo Stennis Space Center, nel Mississippi, all’inizio del 2026 per essere integrati nella sezione motori.

Gli stadi centrali del razzo per Artemis I e Artemis II sono stati interamente prodotti presso il Michoud e poi trasferiti al Kennedy Space Center, per essere integrati con i booster solidi, lo stadio superiore e la navicella spaziale Orion. Invece, l’assemblaggio di Artemis III avverrà interamente nell’High Bay 2 del Vehicle Assembly Building (Vab) della sede Nasa in Florida, per snellire il processo di produzione e consentire operazioni di produzione simultanee dei due stadi centrali.

La sezione motori è una delle parti più complesse del razzo, poiché contiene i quattro motori Rs-25 e i relativi condotti, valvole, componenti elettronici e oltre 18 miglia di cavi che collegano i serbatoi di propellente dello stadio centrale all’intero veicolo.

All’inizio del 2026, la Nasa ha in programma di lanciare Artemis II, il primo volo con equipaggio dello Space Launch System e della capsula Orion, per consentire un viaggio di circa 10 giorni intorno alla Luna. A questo seguirà la missione di atterraggio lunare Artemis III, prevista per il 2027, la prima in assoluto nella regione del Polo Sud lunare, che lancerà un veicolo spaziale con un equipaggio di quattro persone a bordo della navicella che dovrà congiungersi allo Starship Human Landing System, per poi dare modo agli astronauti di toccare il suolo del nostro satellite.

Attraverso Artemis, la Nasa oltre a inviare astronauti a esplorare la Luna per scopi scientifici, getterà le basi per le prime missioni con equipaggio su Marte.

L’Italia, grazie al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, fornisce un fondamentale contributo alle future missioni Artemis costruendo diversi componenti abitativi. Tra cui Halo, primo modulo abitativo del Lunar Gatewayl’Mph, il modulo multiuso che costituirà il primo ambiente per gli astronauti sulla superficie della Luna

 

Nell’immagine in copertina, l’Osa, Orion Stage Adapter, viene preparato per il trasporto presso il Kennedy Space Center, in Florida. (Crediti: Nasa)