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Tra pochi giorni un nuovo ‘sguardo’ spaziale entrerà a far parte della folta schiera di satelliti che monitora lo stato di salute del nostro pianeta: si tratta di Nisar (Nasa-Isro Synthetic Aperture Radar), satellite progettato nell’ambito di una collaborazione tra la Nasa e l’agenzia spaziale indiana Isro, il cui lancio è previsto non prima del 30 luglio. Il satellite partirà dal centro spaziale Satish Dhawan in India, a bordo del lanciatore Gslv (Geosynchronous Satellite Launch Vehicle) dell’Isro.

Nisar, che rappresenta un elemento di primo piano nell’attuale cooperazione spaziale tra Stati Uniti e India, sarà il primo satellite radar a utilizzare frequenze nelle bande L e S e potrà produrre 80 terabyte di dati al giorno. Nisar, inoltre, sarà in grado di osservare la maggior parte della superficie della Terra 2 volte ogni 12 giorni con una risoluzione di 10 metri.

Il satellite potrà effettuare una vasta e articolata attività di monitoraggio e i suoi punti di forza sono molteplici. Grazie alla tecnologia Sar, inventata negli Stati Uniti nel 1952, Nisar individuerà i vari cambiamenti che avvengono sulla superficie della Terra, anche quelli più piccoli. Inoltre, la sua capacità di ‘vedere’ attraverso nubi e pioggia, di giorno e di notte, gli permetterà di svolgere un monitoraggio costante di aree a rischio idrogeologico e di regioni particolarmente fragili dal punto di vista climatico, come l’Antartide.

I dati di Nisar dunque costituiranno uno strumento di grande rilievo per governi e istituzioni preposte alla gestione del territorio e delle emergenze; il satellite, inoltre, potrà tenere d’occhio anche alcuni tipi di infrastrutture (ad esempio, argini, acquedotti e dighe), che potrebbero dar luogo a situazioni di pericolo se non sono sottoposte a controlli e manutenzioni.

Le bande in cui opererà il radar di Nisar gli permetteranno infine di vegliare su aree che non vengono coperte con frequenza da altri satelliti e di effettuare monitoraggi specifici: ad esempio, nella banda L il satellite potrà osservare la struttura delle foreste, oltrepassando l’ostacolo delle chiome, mente nella S potrà tenere sotto controllo l’andamento delle colture, dalla semina al raccolto.

I dati acquisiti da Nisar saranno resi accessibili a un vasto pubblico di utenti e potranno essere utilizzati per varie tipologie di applicazioni.

In alto: alcuni tipi di superficie che Nisar potrà osservare (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech) 

In basso: il satellite in fase d’inserimento nella carenatura del lanciatore (Crediti: Isro) 

Il satellite prima di essere collocato nel lanciatore