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Nel panorama della politica spaziale statunitense, il bilancio annuale della Nasa rappresenta molto più di una semplice questione contabile: è un indicatore delle priorità strategiche del Paese. Per il 2026, la proposta della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti prevede uno stanziamento complessivo di circa 25 miliardi di dollari, con un forte accento sull’esplorazione spaziale, la scienza planetaria e la formazione delle nuove generazioni. Un budget che resta in linea con quanto stanziato nel 2025 e che conferma la centralità dell’agenzia spaziale americana nel panorama scientifico globale, rappresentando una dichiarazione d’intenti chiara: lo spazio resta una frontiera strategica.

Il cuore pulsante della proposta di bilancio è l’esplorazione, con 9,7 miliari di dollari destinati, tra le altre cose, al programma Artemis, alla prosecuzione dello sviluppo del razzo SLS (Space Launch System), della capsula Orion e delle infrastrutture necessarie per riportare gli esseri umani sulla Luna, gettando le basi per future missioni su Marte. In particolare, sono previsti finanziamenti per sistemi di atterraggio lunare e per lo sviluppo del Lunar Gateway, la stazione orbitale che fungerà da punto di appoggio per le missioni sul nostro satellite, cui l’Italia partecipa attraverso la realizzazione di moduli abitativi.

Ma la Luna non è l’unico orizzonte. La scienza, cui vengono destinati 6 miliardi di dollari, ha un ruolo centrale, con il telescopio Nancy Grace Roman, il successore del James Webb, e le missioni planetarie verso Europa (luna di Giove) e Titano (luna di Saturno), oltre al programma Mars Sample Return e le missioni dedicate al monitoraggio del clima e dei cambiamenti ambientali.

La divisione Space Technology della Nasa, che lavora su tecnologie che non solo renderanno più efficienti le missioni spaziali, ma potrebbero avere ricadute anche sulla Terra, in settori come l’energia, i trasporti e la robotica, ottiene quasi un miliardo, con cui potranno essere sviluppate tecnologie avanzate come la propulsione elettrica, la robotica e i sistemi di sopravvivenza per missioni di lunga durata.

Secondo la proposta della Camera dei Rappresentanti, le operazioni spaziali, comprese quelle della Stazione Spaziale Internazionale, sono finanziate con oltre 4 miliardi di dollari, garantendo così l’impegno a mantenere attiva una piattaforma stabile per la ricerca scientifica e la cooperazione internazionale.

il Kennedy Space Center della Nasa

Il Kennedy Space Center della Nasa. Crediti: Nasa

La Camera ritiene fondamentali anche i fondi per la formazione e la divulgazione. Il programma Space Grant riceverà 58 milioni di dollari, mentre 26 milioni andranno al programma EPSCoR, che sostiene la ricerca negli Stati meno rappresentati. Sono investimenti che puntano a coltivare la prossima generazione di scienziati, ingegneri e astronauti.

Il testo della proposta dovrà ora essere discusso e approvato dal Senato, prima di essere inviato al Presidente per l’ok finale a diventare legge. La proposta della Camera riflette una visione in cui la Nasa continua a essere un motore di innovazione, esplorazione e diplomazia scientifica. Un chiaro segnale di fiducia nel ruolo dell’agenzia spaziale americana come pilastro della leadership scientifica globale, non solo per la scienza, ma anche per l’innovazione, la diplomazia e l’ispirazione delle future generazioni.

 

Foto in alto: La navicella Orion della Nasa ha ha raggiunto la massima distanza dalla Terra quando si trovava a 268.563 miglia dal nostro pianeta, superando il record di distanza percorsa da una navicella progettata per trasportare esseri umani, precedentemente stabilito durante la missione Apollo 13. Crediti: Nasa