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Alcuni dei più grandi misteri della Luna sono legati alla forte asimmetria che caratterizza i due volti del nostro satellite, quello a noi visibile e quello a noi nascosto. Questi presentano infatti differenze nella topografia, nello spessore della crosta e nell’attività vulcanica
Alcune scoperte legate alla asimmetria lunare sono state realizzate grazie alla analisi dei campioni restituiti dalla missione cinese Chang’e-6.
Lanciata nel 2004, Chang’e-6 ha prelevato circa 1,9 kg di materiale lunare dal bacino del Polo Sud-Aitken, un enorme cratere meteoritico di circa 2500 km di diametro sulla faccia nascosta della Luna, consegnando alla Terra il 25 giugno 2024 quelli che sono i primi campioni rocciosi prelevati dal lato nascosto della Luna.
A distanza di oltre un anno, alcuni gruppi di ricerca cinesi, guidati dall’Institute of Geology and Geophysics (Igg) e dagli National Astronomical Observatories (Naoc), entrambi istituzioni della Chinese Academy of Science, insieme all’Università di Nanchino, hanno effettuato 4 scoperte fondamentali sul lato nascosto della Luna, rivelando per la prima volta alcune delle conseguenze dell’impatto colossale, avvenuto circa 4,25 miliardi di anni fa, che ha generato il gigante cratere del Polo Sud-Aitken.
I risultati di queste ricerche sono riassunti in 4 articoli pubblicati su Nature.
La prima scoperta riguarda la prolungata attività lunare: il lato nascosto della Luna. avrebbe visto due distinte fasi vulcaniche circa 4,2 miliardi e 2,8 miliardi di anni fa, suggerendo che l’attività vulcanica sia persistita per almeno 1,4 miliardi di anni, molto più a lungo di quanto si pensasse in precedenza.
La seconda scoperta ha rivelato uno sbalzo nel campo magnetico lunare 2,8 miliardi di anni fa, suggerendo che la dinamo lunare, motore dei campi magnetici, abbia fluttuato episodicamente piuttosto che svanire con una costanza lineare.
La terza scoperta attiene alla distribuzione asimmetrica dell’acqua: dall’analisi è emerso come il mantello lunare sul lato nascosto laterale abbia un contenuto d’acqua significativamente più basso rispetto al mantello lunare sul lato a noi visibile. Questa scoperta suggerisce così che gli elementi volatili sono distribuiti in modo non uniforme all’interno della luna, aggiungendo un altro aspetto all’asimmetria lunare.
L’ultima scoperta mostra invece le tracce dello svuotamento del mantello lunare. Dalle analisi geochimiche del basalto risulta, infatti, un mantello altamente impoverito sul lato nascosto, essendo probabilmente il risultato del mantello primordialmente lunare, assai più povero, o a causa di un’estrazione massiccia di materiale tramite le fusioni innescate dagli impatti di grandi dimensioni che questa faccia lunare ha registrato.
Questi risultati confermano così ancora una volta l’impatto in termini di conoscenza della missione Chang’e-6 sul nostro satellite e sull’evoluzione planetaria.