Marte è un pianeta molto diverso dalla Terra, ma a volte regala spettacoli che ci sembrano familiari.
Di recente, la sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea ha catturato con la sua fotocamera ad alta risoluzione, la High Resolution Stereo Camera, un’immagine di Arcadia Planitia, una vasta pianura perlopiù ricoperta da vecchi flussi di lava solidificata, che risalgono al massimo a tre miliardi di anni fa. Nella foto, si mescolano colori vivaci come giallo, arancione ruggine e rosso profondo. Dietro questa tavolozza spiccano ben quattro diavoli di polvere (dust devil), visibili come punti luminosi con lunghe ombre rosate.
Questi piccoli tornado di polvere nascono quando l’aria vicino al suolo, riscaldata dal terreno, sale rapidamente attraverso quella più fredda sopra di essa. Questo movimento crea un vortice: l’aria circostante viene risucchiata verso il centro e inizia a ruotare sempre più velocemente, sollevando la polvere dal suolo visibile in forma di spirale. Nei deserti terrestri serpeggiano molto meno intensamente, ma sul Pianeta rosso si manifestano con una certa regolarità. Possono raggiungere velocità di 45 m/s e altezze fino a 8 chilometri (quasi quanto il Monte Everest), anche se spesso svaniscono dopo qualche minuto.
L’immagine rivela altre strutture di Arcadia Planitia. Nella parte superiore si distinguono gli yardang, simili a graffi e scolpiti nella roccia superficiale dalla sabbia e dalla polvere, che i venti marziani sollevano e trasportano di continuo. Ma c’è di più: Arcadia Planitia ospita anche un grande cratere da impatto di circa 15 chilometri di diametro, circondato da strati di materiale che si estendono verso l’esterno. Questa caratteristica indica che, al momento dell’impatto, il terreno conteneva probabilmente grandi quantità di ghiaccio d’acqua. Poiché il cratere è ancora ben conservato, l’impatto potrebbe essere avvenuto relativamente di recente, almeno in termini geologici. È un indizio prezioso: modelli climatici suggeriscono infatti che in passato il ghiaccio d’acqua si estendesse anche alle medie latitudini di Marte, non solo ai poli. Oggi, in alcune zone, si trova ancora vicino alla superficie, a meno di un metro di profondità. Tutto ciò rende Arcadia Planitia una regione promettente per la ricerca di acqua su Marte, una risorsa fondamentale per future missioni robotiche e con equipaggio. Non a caso, quest’area è già stata proposta come possibile sito di atterraggio per le prossime esplorazioni.
La parte superiore sinistra dell’immagine è più liscia e rossastra, mentre la parte inferiore destra mostra un terreno più ruvido con più crateri e un importante cratere circolare da impatto. La varietà dei colori è probabilmente dovuta a miscele di materiali differenti, con il terreno rossastro ricco di ferro e quello più scuro ricco di silicati, nonché alle proprietà stesse dei granelli di sabbia. Crediti: Esa/Dlr/Fu Berlin.