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Le gemelle Voyager 1 e Voyager 2, icone dell’esplorazione spaziale e gli oggetti costruiti dall’uomo più distanti dalla Terra, lanciate nel lontano 1977, si trovano attualmente a oltre 24 miliardi di chilometri dal nostro pianeta. Nonostante la loro veneranda età, continuano a operare con successo nello spazio interstellare, fornendo dati scientifici preziosi. Tuttavia, una nuova sfida si presenta all’orizzonte: una pausa di comunicazione di nove mesi con la Terra.
A partire dal 4 maggio 2025, le comunicazioni con le sonde Voyager saranno interrotte per un periodo di circa nove mesi. Questa interruzione è dovuta a un importante aggiornamento che sta interessando l’antenna DSS-43 di Canberra, in Australia. Questo radiotelescopio, parte integrante del Deep Space Network della NASA, rappresenta attualmente l’unica tecnologia in grado di stabilire un contatto bidirezionale con le sonde Voyager, permettendo l’invio di comandi cruciali da parte del team di controllo.

Rianimati i Propulsori Primari di Voyager 1

Per superare questa delicata fase di silenzio radio, gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA hanno intrapreso un’azione audace: rianimare una serie di propulsori primari a bordo della sonda Voyager 1, che erano stati dichiarati inoperanti dal lontano 2004. Questi propulsori svolgono un ruolo fondamentale nel controllo del movimento di rollio della sonda, ovvero la sua delicata rotazione che le permette di mantenere le antenne costantemente puntate verso la Terra. Questa precisa orientazione è essenziale per la trasmissione dei dati scientifici e la ricezione dei comandi.

La decisione di riattivare i propulsori primari è stata presa a seguito di un problema riscontrato nei propulsori di riserva, che avevano preso il controllo del movimento di rollio nel 2004 a causa di una perdita di potenza dei propulsori principali. Dopo vent’anni di servizio, il team ha rilevato un intasamento nei tubi dei propulsori di riserva. Questo inconveniente avrebbe potuto compromettere seriamente la capacità della sonda di mantenere il corretto orientamento durante il periodo di interruzione delle comunicazioni spaziali, mettendo a rischio l’intera missione.

Con un’operazione ingegneristica di precisione, il team è riuscito a inviare comandi a Voyager 1 il 20 marzo, riattivando con successo i circuiti interni dei propulsori primari, riportandoli al loro stato operativo originale. L’esito positivo è stato confermato 23 ore dopo, quando il segnale ricevuto dalla sonda ha indicato un aumento significativo della temperatura dei riscaldatori dei propulsori primari, un chiaro segnale che la strategia di ripristino aveva avuto successo.
Questo recupero non solo garantirà la stabilità di Voyager 1 durante la pausa delle comunicazioni spaziali, ma offrirà anche la possibilità di riutilizzare questi propulsori in futuro, qualora i propulsori di riserva dovessero diventare completamente inutilizzabili.

Un Nuovo Successo per la Lunga Missione Voyager

Questo ennesimo ostacolo superato dimostra ancora una volta l’ingegno e la dedizione del team della NASA nel mantenere operative queste straordinarie sonde spaziali, che continuano a spingere i confini della nostra conoscenza dell’universo interstellare dopo quasi mezzo secolo dal loro lancio.

 

Immagine in evidenza: rappresentazione artistica di una delle due sonde Voyager. Crediti: Nasa