Un nuovo ‘guardiano’ delle foreste della Terra si appresta a spiccare il volo e l’evento avverrà dallo spazioporto europeo di Kourou: si tratta di Biomass, satellite dell’Esa che studierà le superfici boschive del nostro pianeta per misurare la loro biomassa e lo scambio del carbonio. Biomass, il cui lancio è in programma il prossimo 29 aprile alle 11:15 (ora italiana), è una missione che fa parte di Earth Explorer, un programma Esa costituito da una serie di satelliti ideati per osservare i sistemi-chiave della Terra.
Il nuovo satellite, che si trova a Kourou già dal mese di marzo, è stato sottoposto a una serie di test propedeutici al lancio e ha appena raggiunto un’altra tappa del suo cammino verso lo spazio: è stato inserito nella carenatura protettiva di Vega-C, il lanciatore europeo a guida italiana che lo accompagnerà nel suo viaggio e che lo scorso 6 dicembre ha portato in orbita con successo il satellite Sentinel-1C del programma Copernicus.
Boschi e foreste, monitorati anche da altri satelliti, sono dei veri e propri ‘polmoni’ per il nostro pianeta, dato che ogni anno assorbono circa 8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera. In numerose regioni della Terra, soprattutto in quelle tropicali, gli ecosistemi forestali sono in sofferenza: il loro deterioramento, dovuto al cambiamento climatico e molto spesso anche ad attività umane, provoca un intenso rilascio di carbonio che ha poi serie conseguenze sul clima. L’analisi globale del ciclo del carbonio risulta quindi di fondamentale importanza per monitorare i cambiamenti in corso nelle superfici boschive e l’impatto che ne deriva sull’ambiente.
Per svolgere il suo delicato compito Biomass, che sarà operativo per almeno 5 anni, può contare su uno strumento all’avanguardia: un radar ad apertura sintetica in banda P, che può andare oltre la copertura arborea per effettuare misurazioni sulla biomassa, cioè le parti in cui le piante mantengono la maggior parte del carbonio (radici, rami e fusti). I dati che Biomass acquisirà contribuiranno a migliorare la qualità delle stime riguardanti le riserve e i flussi di carbonio, inclusi quelli connessi ai cicli di vita degli ecosistemi forestali e alle diverse modalità di utilizzo del suolo.
In alto: rendering del satellite Biomass in azione (Crediti: Esa/Atg Medialab)
In basso: l’inserimento del satellite nella carenatura di Vega-C (Crediti: Esa/Cnes/Arianespace/Ottica video del Csg, S. Martin)

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