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La propulsione nucleare potrebbe sostituire i carburanti chimici per i lanci verso mete distanti come Luna e Marte riducendo tempi e rischi.

Un primo test di questa tecnologia è stato eseguito al Marshall Space Flight Center della Nasa in Alabama. La General Atomics Electromagnetic Systems (Ga-Ems), una storica azienda impiegata nel sistema di difesa statunitense e specializzata nel settore dell’energia nucleare, ha testato un nuovo combustibile per reattori a propulsione termica nucleare (Ntp) simulando le condizioni estreme dello spazio verificandone il funzionamento.

«Siamo molto incoraggiati dai risultati positivi dei test che dimostrano che il combustibile può sopravvivere a queste condizioni estreme – ha dichiarato Scott Forney, presidente di General Atomics – Ci stiamo avvicinando alla realizzazione di una propulsione termica nucleare sicura e affidabile per missioni cislunari e nello spazio profondo».

General Atomics ha sottoposto con successo i campioni di combustibile a sei cicli termici utilizzando idrogeno caldo per aumentare rapidamente la temperatura. Contestualmente, gli ingegneri hanno condotto ulteriori test sui materiali per migliorare le prestazioni del combustibile.

L’utilizzo della Ntf potrebbe superare da due a tre volte l’efficienza degli attuali motori a razzo, riducendo i tempi di volo verso la destinazione e la permanenza degli astronauti nelle fasce dove la radiazione cosmica è più presente.

Già nel 2023, la Nasa e la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) avevano annunciato che stanno lavorando a un motore a razzo termico nucleare. Il primo test di lancio è previsto nel 2027.

 

Immagine in evidenza: illustrazione di un razzo a Ntp – Crediti: General Atomics