L’impatto che ha dato origine al nostro satellite è avvenuto quando sulla Terra era già presente acqua: un nuovo studio cambia la teoria della formazione lunare. I risultati su Science
Il nostro satellite è nato in modo alquanto turbolento. La maggior parte degli astronomi oggi concorda sulla teoria dell’impatto gigante, secondo cui la Luna sarebbe il prodotto di un antico scontro tra la proto-Terra e un altro oggetto solido in viaggio nel giovane universo. In base a questa ipotesi, circa 4.6 miliardi di anni fa il nostro pianeta appena nato fu colpito da un corpo celeste delle dimensioni di Marte: da questo violentissimo impatto – il più forte di tutta la storia terrestre – fu generata la Luna.
Ora uno studio coordinato dalla Open University britannica getta una nuova luce sulle conseguenze di questo drammatico evento nell’evoluzione del nostro pianeta. Secondo l’articolo, pubblicato oggi su Science Advances, l’energia associata alla collisione sarebbe stata talmente forte da determinare una fusione quasi totale tra la giovane Terra e l’oggetto che ci si è schiantato sopra. Questo implica che anche la giovane Luna doveva avere in origine una composizione molto simile a quella del nostro pianeta. Si tratta di un’ipotesi già sollevata in precedenza, ma che sembrava almeno in parte contraddetta dalle caratteristiche chimiche profondamente diverse che si trovano oggi sul suolo terrestre e lunare.
Il nuovo studio sembrerebbe risolvere proprio questa contraddizione: gli scienziati hanno analizzato alcuni campioni provenienti dalla Luna e da diversi ambienti sulla Terra. I risultati mostrano una differenza da 3 a 4 ppm (parti per milione) tra le concentrazioni isotopiche di ossigeno nelle rocce lunari e nei basalti terresti; ma sorprendentemente, non rivelano alcuna differenza tra gli stessi campioni lunari e le olivine, un materiale molto comune sotto la superficie terrestre. Questo, secondo gli autori, significa che l’impatto che ha dato origine al nostro satellite è avvenuto quando sulla Terra era già presente acqua, che avrebbe quindi contribuito alla ‘miscela’ completa degli isotopi. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe cambiare sensibilmente la teoria della formazione lunare.