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L’Esa ha diffuso quattro spettacolari immagini della superficie del Sole, ricavate dalle scansioni in alta risoluzione fatte dalla sonda Solar Orbiter.
Si tratta delle foto più dettagliate mai fatte al disco solare nella sua interezza e sono state ottenute unendo in un collage le decine d’immagini acquisite dalla sonda quando si trovava a circa 74 milioni di chilometri di distanza, mediante lo strumento di bordo ‘Phi’ (polarimetric and helioseismic Imager), un doppio telescopio in grado di riprendere il Sole in luce visibile e di costruire mappe del suo campo magnetico.
La prima immagine mostra la superficie della nostra stella, chiamata ‘fotosfera‘, come apparirebbe ai nostri occhi. Ha una temperatura tra i 4500 e i 6000 gradi centigradi e si mostra granulosa a causa del continuo ribollire del plasma sottostante.
Si vedono chiaramente anche alcune ‘macchie’, delle zone più fredde e profonde della superficie che variano di numero e grandezza in base all’intensità dell’attività solare.
Osservando la seconda immagine, chiamata anche magnetogramma, si vedono i flussi del campo magnetico ripiegare e cadere dentro queste macchie, come evidenziato in rosso. Altrove invece, nelle zone marcate in blu, avviene l’opposto.
La terza foto è invece un ‘tachiogramma‘ cioè evidenzia la velocità e la direzione con cui si sposta la materia visibile, soprattutto a causa della rotazione. La parte sinistra, in blu, mostra la materia che si muove in direzione della sonda, quella rossa il contrario. In prossimità delle macchie solari sono presenti entrambe le condizioni: la materia da una parte viene inghiottita mentre viene espulsa da quella opposta.
L’ultima immagine, che fa una lettura in luce ultravioletta, ci offre una visione spettacolare dell’atmosfera del Sole, detta corona, in cui possiamo vedere i gas in stato di plasma incandescente, circa un milione di gradi centigradi, che si muovono caotici intorno alla stella. Anche in questo caso, le zone in cui sono presenti macchie si rivelano essere quelle più turbolente e tormentate.
Il Solar Orbiter è la macchina più sofisticata che abbiamo lanciato per studiare il Sole da vicino.
E’ un programma sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea e porta con sé un importante contributo italiano.
L’Agenzia Spaziale Italiana infatti ha collaborato alla realizzazione di 3 strumenti scientifici montati a bordo: il coronografo Metis, il misuratore di vento solare Swa e lo Stix, che rileva le emissioni a raggi X dei brillamenti solari.
Crediti:Esa, Nasa
Musiche: Ethereal Voice Boys Choir – Julius H