Le attività spaziali dell’India proseguono a pieno ritmo: dopo un 2023 ricco di successi (basti pensare alla missione della sonda lunare Chandrayaan-3) e un 2024 iniziato con il lancio di un satellite scientifico proprio il primo giorno dell’anno, il colosso asiatico fa di nuovo parlare di sé per la prosecuzione del programma di esplorazione lunare Chandrayaan.
Il programma, infatti, contempla due nuove missioni che sono state presentate dall’agenzia spaziale indiana Isro durante il 75° International Astronautical Congress (Iac), tenutosi la scorsa settimana a Milano e ospitato dall’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica (Aidaa), con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e Leonardo.
Chandrayaan-4, il cui lancio dovrebbe avvenire non prima del 2028, sarà una missione di tipo sample return che avrà come obiettivo la raccolta di campioni rocciosi nei pressi del polo sud della Luna, dove si ritiene che vi siano dei depositi di ghiaccio d’acqua. La missione, approvata di recente, prevede una strategia di lancio piuttosto complessa: sarà articolata in due fasi con differenti moduli spaziali che verranno lanciati separatamente e poi assemblati nello spazio. Il luogo definitivo per l’allunaggio del lander è ancora in fase di definizione, ma potrebbe trovarsi nelle vicinanze di Shiv Shakti Point, la zona dove si è posata la missione Chandrayaan-3. Questo nuovo capitolo del programma Chandrayaan, secondo i ricercatori e i tecnici dell’Isro, servirà anche a testare nuove tecnologie di landing in previsione di future missioni umane sulla Luna, che potrebbero essere messe in cantiere entro il 2040.
Chandrayaan-5, nota anche come Lupex (Lunar Polar Exploration), vedrà la collaborazione dell’Isro con l’agenzia spaziale giapponese Jaxa e il suo lancio è previsto non prima del 2029. Anche questa missione ha come obiettivo il polo sud della Luna, nello specifico una cresta nei pressi dello Shackleton, il cratere più meridionale del nostro satellite. In quest’area vi sono zone ombreggiate in permanenza che saranno oggetto di studio da parte di un rover per determinare la presenza di depositi di ghiaccio d’acqua. L’Isro provvederà al lander, alla pianificazione della missione e a una parte dei payload; la Jax, invece, fornirà il lanciatore, il rover e altri carichi utili. Tra di essi, un radar per lo studio del terreno, vari tipi di spettrometri e strumenti per l’analisi dell’acqua.
In alto: il terreno accidentato del polo sud lunare con il cratere Shackleton (Crediti: Nasa/Kari/Asu)
In basso: rendering dei veicoli spaziali per le missioni lunari Chandrayaan-4 e Chandrayaan-5/Lupex. (Crediti: P. Veeramuthuvel/Isro)